Quando le prime segnalazioni hanno cominciato ad emergere dalle pagine social che raccontano il quotidiano cittadino non ci si è dato troppo peso. Parlavano, le segnalazioni, di persone che, non rassegnandosi al porta a porta, prendono il loro ‘pattume’ (differenziato e non) e, anziché conferirlo come da nuova procedura imposta da Hera, lo portano nelle zone dove i cassonetti sono ancora ‘liberi’. Una leggenda metropolitana? L’utenza posta immagini da Braida e da altri quartieri – la zona di via Palestro, quelle più prossime al centro cittadino - dove il porta a porta non è ancora in vigore ma dove, scrive l’ex consigliere comunale Francesco Battani "stanno portando il pattume anche dai comuni limitrofi dove il porta a porta è già operativo...... se questo è l’inizio – conclude Battani - immaginatevi il finale". Le pattuglie acrobatiche degli ‘zozzoni’ pare si alzino in volo quando il buio complice rende l’operazione più semplice e si trattasse solo di utilizzare i cassonetti ‘liberi’, dove ancora ci sono, niente di che, ma il più delle volte il cassonetto è già pieno, e mica è così automatico che ci siano il tempo e la voglia di portare altrove sacchi e sacchetti…. Le conseguenze sono ovvie, il moltiplicarsi delle segnalazioni anche ("vedo spesso macchine che scaricano il baule di sacchi e non sono certo abitanti della zona", scrive un abitante di Mezzavia) ed altrettanto probabile è che, nel momento tutto il territorio cittadino sarà ‘coperto’ dal porta a posta con contestuale ‘razionalizzazione’ dei cassonetti, la situazione possa anche peggiorare, ammesso e non concesso l’utenza, anche la più restia alla novità, si rassegni al cambiamento, come peraltro richiesto, sempre via social, dal Sindaco, che evidenzia come ‘servirebbe anche la collaborazione dei cittadini’ e "che il Comune ha a disposizione 16 fototrappole già attive e le stiamo facendo girare". Uomo avvisato, mezzo salvato…
Stefano Fogliani