STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Requiem(s), sui passi della perdita

In prima nazionale, domani sera al Teatro Pavarotti Freni l’opera del coreografo Angelin Preljocaj

Requiem(s), sui passi della perdita

Un momento della creazione messa in scena da Angelin Preljocaj

Lo scorso anno Angelin Preljocaj ha visto volare via suo padre, sua madre e alcuni fra gli amici più cari, "e questo – ha raccontato il celebre coreografo in una conversazione con Vinciane Laumonier – ha fatto emergere in me un desiderio antico e profondo di mettere in danza i sentimenti legati alla perdita di una persona cara". È nata così "Requiem(s)", la sua nuova creazione che presenterà domani sera (mercoledì 4) alle 20.30, in prima italiana, al teatro Comunale Pavarotti Freni di Modena. Venti danzatori del rinomato ‘Ballet Preljocaj’, fondato nel 1985 e dal 2006 residente al Pavillon Noir di Aix-en-Provence, daranno vita a una serie di numeri, come rituali immaginari che rimandano alla ricchezza di emozioni che ci attraversano quando affrontiamo un distacco dai nostri cari, dal dolore più profondo al sorriso dell’esistenza. Ad accompagnare le danze sarà un tessuto sonoro che attraversa e abbraccia mille anni di musica, dai canti medievali a György Ligeti, da Wolfgang Amadeus Mozart a Hildur Guonadóttir. Anche per questo il titolo dello spettacolo è al plurale: "Non volevo coreografare ‘il’ requiem di Mozart, Fauré o Ligeti, ma proporre una trama musicale eterogenea e aggiungervi creazioni sonore. Si tratta piuttosto di requiem(s) in coreografia, una processione di corpi per cercare di dare un’idea del mosaico di sentimenti provati dopo una perdita", ha spiegato l’autore.

Danzatore e coreografo francese di origini albanesi, Preljocaj ha firmato oltre sessanta creazioni entrate nel repertorio di prestigiose compagnie come il Ballet de l’Opéra National de Paris, il Teatro alla Scala di Milano e il New York City Ballet. Questo nuovo lavoro (che ha debuttato lo scorso maggio al Grand Théâtre de Provence) è certamente fra i più ‘personali’ e i più intimi. "Quando siamo siamo in lutto, non c’è soltanto tristezza o devastazione. C’è anche il ricordo, la traccia della persona cara che vive dentro di noi – aggiunge Preljocaj –. Può emergere la gioia di far rivivere il ricordo della persona che abbiamo perso".