GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Regionali, un posto per quattro. Tra i Dem sarà caccia all’ultimo voto: "Ticket e accordi sono impossibili"

In caso di vittoria del Pd, gli osservatori del partito indicano in Muzzarelli, Sabatini e Costi i consiglieri sicuri. Più ‘precaria’ la situazione di Baraccani, Ferrari, Negro e Gasparini

Ludovica Ferrari

Ludovica Ferrari

Modena, 18 settembre 2024 – Un posto per quattro. Nella Festa dell’Unità che volge al termine una delle riflessioni più diffuse è che i candidati alle Regionali del Partito democratico modenese non partano dalla stessa griglia. In caso di vittoria di Michele de Pascale, i pronostici sono tutti per Gian Carlo Muzzarelli e Luca Sabatini. A seguire con un po’ di distacco Maria Costi. Gli ’allibratori’ dell’Ippodromo azzardano "tra i 13 e i 15mila Gian Carlo, 12-13mila Luca, 6-8mila Maria". Ma nel caso il successo del centrosinistra fosse particolarmente cospicuo, potrebbe scattare anche un quarto eletto. Ed è qui che si aprirebbe un altro campionato: chi tra Ludovica Ferrari, Stefania Gasparini, Paolo Negro e Susan Baraccani la spunterebbe?

I ragionamenti sono due, strettamente collegati. Intanto la fluidità fra i territori. Sabatini per esempio battitore libero, Susan Baraccani che ha ricevuto l’endorsement dei Giovani democratici (vuol dire che potenzialmente potrebbe incassare il voto under 30 di tutta la provincia, dalla Bassa all’Appennino). Allo stesso modo Muzzarelli è stato ’incoronato’ non solo in città, ma anche in Appennino, mentre Costi ha ricevuto consensi in città oltre che nel distretto. Di conseguenza, è molto complicato stringere ticket tra candidati. Muzzarelli per dire potrebbe abbinarsi a seconda delle convenienze a Costi o a Ferrari, Costi potrebbe avere interesse a legarsi a Negro sostenuto da Palama Costi sulla Bassa (mentre Negro e Sabatini a lei sul distretto) e a Sabatini per le Terre di Castelli. A spiegare il meccanismo è un alto dirigente del partito davanti all’Arena Matteotti: "I tandem sono ormai a geometria variabile. Sabatini potrebbe legarsi a Gasparini su Carpi (al netto del caso Aimag), e nel contempo a Ferrari su Modena". Ma soprattutto "non è come per le Comunali che conta il semplice cittadino, la singola famiglia da convincere alla quale si propone un ’pacchetto’ già confezionato di preferenze (’se voti me allora allora scegli anche Baraccani’)". Alle Regionali la prospettiva è ribaltata: "Sono i cosiddetti ’grandi elettori’ a dare le carte: i dirigenti del partito, i consiglieri comunali influenti, i veterani, gli opinion leader, ma anche i sindacati, le associazioni di categoria, il terzo settore. Gente strutturata, che muove blocchi di consensi e che non si fa dettare chi votare da te. Sono loro, anzi, che stabiliscono i ticket. Per dire: ’Noi votiamo te. E anche lei’. E tu non puoi farci niente, anzi devi ringraziare che ti votino. Inutile pensare di fare accordi, ognuno gioca la sua partita. Poi devi fare attenzione: il tuo potenziale alleato, se la torta di voti si restringe, potrebbe trasformarsi all’improvviso nel tuo avversario".