CON 406,99 euro a persona Modena si piazza al secondo posto in regione per importo medio mensile fra Reddito e Pensione di cittadinanza, dietro solo a Reggio Emilia, prima con 423,10. Ma c’è di più, perché analizzando il report trimestrale (aprile-giugno) pubblicato dall’Inps, emerge come la nostra provincia sia seconda anche per il totale delle persone coinvolte (12.082), preceduta solo da Bologna (16.456).
Analizzando i dati nazionali, al 17 luglio 2019 risultano pervenute all’Inps 1,4 milioni di domande di cui 905mila sono state accolte, 104mila sono in lavorazione e 387mila sono state respinte o cancellate. Le domande accolte nella nostra provincia sono in totale 4.714: al primo posto abbiamo il comune di Modena (1614), al secondo Carpi (585), al terzo Sassuolo (336), seguiti da Castelfranco (164), Formigine (143), Pavullo nel Frignano (138), Mirandola (134), Vignola (125), Finale Emilia (119) e Maranello (96), questa la top ten. In fondo alla classifica Riolunato (2), Fiumalbo e Montecreto (4) e Polinago (5).
ANALIZZANDO poi le domande pervenute per canale di trasmissione, si ricava che il 78% viene trasmessa dai Caf e dai Patronati e solo il 22% dalle Poste Italiane. La maggior parte dei benefici sono stati erogati a nuclei residenti nelle regioni del Sud e nelle Isole (56%), seguite dalle regioni del Nord (28%) e da quelle del Centro con 230 mila domande (16%). Delle 905 mila domande accolte su scala nazionale, 793 mila riguardano nuclei percettori del Reddito di Cittadinanza, con 2,1 milioni di persone coinvolte, le restanti 112 mila sono nuclei percettori di Pensione di Cittadinanza, con 128 mila persone coinvolte: i nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza passano dal 90% nelle regioni del Sud e delle Isole all’85% nelle regioni del Centro per poi diminuire ulteriormente di un punto percentuale nelle regioni del Nord.
Ricordiamo che il reddito di cittadinanza è uno strumento di sostegno economico rivolto alle famiglie con un reddito inferiore alla soglia di povertà, alle quali viene data una somma ad integrazione del reddito percepito. La misura riguarda anche i pensionati a cui viene erogata un’integrazione alla loro pensione minima (attualmente di 513 euro). Non si tratta però di una misura meramente assistenziale dato che il beneficiario è obbligato a sottoscrivere un accordo con i centri per l’impiego con il quale si impegna a frequentare corsi di formazione e partecipare a lavori socialmente utili. Dovrà inoltre accettare almeno una delle tre offerte di lavoro che gli verranno presentate. Nel caso in cui non ottemperi questi obblighi perderà il diritto al reddito.
L’ATTUAZIONE del reddito di cittadinanza rischia di essere compromessa dalla crisi di governo. Entro il 30 giugno il ministero del Lavoro, di concerto con quello degli Esteri, avrebbe dovuto indicare i Paesi extracomunitari i cui cittadini sono esonerati dall’obbligo di presentare la certificazione sui requisiti reddituali e patrimoniali e la composizione del nucleo familiare. Tra le 103mila domande per cui l’Inps ha sospeso l’istruttoria molte arrivano infatti da cittadini extracomunitari richiedenti il reddito di cittadinanza con la residenza in Italia da 10 anni ma che restano in una situazione di incertezza.