Sta facendo discutere la prposta emersa ai margini dell’inaugurazione del Cersaie di Bologna, la fiera della ceramica:installare piccoli reattori nucleari nel distretto ceramico modenese. L’idea è stata espressa dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ed ha trovato subito il parere contrario del Movimento 5 Stelle. "La proposta non tiene conto dei rischi e dei costi legati alla gestione delle scorie nucleari ed "è contraria alla volontà espressa più volte dai cittadini italiani attraverso due referendum". Lo sostengono i 5 Stelle, per iniziativa dei coordinatori regionali Marco Croatti e Gabriele Lanzi e del coordinatore provinciale Massimo Bonora, capolista alle regionali. "Il nostro paese- aggiungono i pentastellati- non ha ancora risolto il problema dello smaltimento delle scorie nucleari prodotte dalla breve esperienza nucleare italiana. Ad oggi, non esiste un deposito unico nazionale sicuro e funzionante, e riaprire il dibattito sul nucleare è una mossa irresponsabile e pericolosa. Incentiviamo l’innovazione nel campo delle rinnovabili, che già ora offre opportunità concrete e sostenibili".
Il tema dell’energia è comunque centrale nel dibattito sull’industria delle piastrelle, come ha sottolineato il presidente di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi che si è soffermato sul tema della transizione ecologica, con la richiesta di un processo più graduale che non penalizzi le manifatture europee. "Sulle tempistiche non ci siamo. Per la ceramica parliamo di distretti, mandare all’aria produzioni nei distretti è un danno maggiore, perché alcuni territori rischiano di desertificarsi".