VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Modena: rapinatore seriale tradito dai tatuaggi

L’uomo si spostava in treno partendo da Bologna. Destinatario di una misura cautelare, sono tre gli episodi che gli vengono contestati

Il dirigente della squadra mobile della polizia di Stato Mario Paternoster

Modena, 30 dicembre 2020 - Prendeva di mira in particolare le donne e, una volta entrato negli esercizi commerciali puntava loro addosso il coltello per poi farsi consegnare il denaro. Una impronta digitale, però, lo ha tradito così come i diversi tatuaggi sul braccio. È scattata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un rapinatore 48enne modenese in realtà già in cella, a Bologna, dopo essere stato bloccato proprio mentre metteva a segno l’ennesimo colpo sotto le due torri.

Parliamo di un esperto trasfertista del crimine che saliva a bordo del treno a Bologna per poi approdare a Modena con l’obiettivo appunto di assaltare esercizi commerciali. Ad eseguire l’ordinanza gli uomini della squadra mobile, diretti da Mario Paternoster e che, coordinati dalla procura, nella persona del pm Sighicelli, hanno effettuato le delicate indagini. Il primo colpo ‘firmato’ dal rapinatore seriale risale al 27 luglio ma, secondo gli inquirenti, il malvivente è l’autore anche delle rapine avvenute il 25 agosto e il successivo 5 settembre ai danni di farmacie e negozi di abbigliamento.

Il modus operandi del bandito era sempre il medesimo: mascherina chirurgica sul volto, berretto con visiera e maglietta a maniche corte, entrava nei diversi negozi per poi minacciare appunto le dipendenti. La prima rapina è stata messa a segno in un negozio di abbigliamento di via Bonaccini: qui il balordo modenese ha puntato un coltello al volto della commessa e, dopo essersi fatto consegnare 70 euro, l’ha chiusa in uno sgabuzzino intimandole di restare ferma fino a che non si fosse allontanato. Neppure un mese dopo, il 25 agosto l’uomo è tornato in azione, questa volta nella farmacia Sant’Agostino di piazza degli Erri dove, sempre minacciando la dipendente con la lunga lama, si era intascato 700 euro. Infine, il cinque settembre il 48enne era nuovamente salito a bordo del treno per poi fare tappa in via Emilia Centro. Qui la commessa di un negozio di abbigliamento era stata minacciata con un mazzo di chiavi e intimata a consegnare l’incasso; circa cento euro.

"Se non mi dai i soldi, ti colpisco al volto con le chiavi", le aveva detto. In tutti e tre i casi erano scattate immediatamente le indagini della mobile, basate sia sui filmati di videosorveglianza, sia sullo studio delle vie di fuga del rapinatore che – era emerso poi – subito dopo gli assalti era solito dirigersi in stazione per poi rientrare a casa. Inoltre il lavoro certosino condotto dagli uomini della scientifica aveva permesso di individuare un’impronta, lasciata dal bandito durante la rapina in farmacia. Gli accertamenti avevano consentito agli inquirenti di tracciare un identikit grazie ad alcuni segni ‘particolari’ del 48enne: tatuaggi sull’avambraccio e pure la conformazione dell’orecchio.