«Non volevo rapinarlo, volevo solo vendicarmi perché ho perso il lavoro per colpa sua». È ciò che avrebbe raccontato al giudice, durante l’udienza di convalida, la donna arrestata la settimana scorsa a Spilamberto per la tentata rapina a un 87enne, minacciato con un cutter sabato sera mentre pedalava lungo una ciclabile. La donna – un’italiana sulla quarantina, incensurata e residente in paese, difesa dall’avvocato Fabio Bazzani – secondo la testimonianze della vittima e di un passante che l’ha messa in fuga, aveva tentato di strappare all’anziano una catenina d’oro, per poi scappare al volante di una minicar subito rintracciata dai carabinieri locali.
Ma ieri davanti al giudice la donna avrebbe sostenuto di aver agito non per rapinare il pensionato, ma per fargli pagare uno sgarbo subito sul posto di lavoro. L’indagata ha infatti spiegato di esser stata licenziata dalla casa di cura in cui era impiegata dopo le lamentele nei suoi confronti da parte dell’87enne, che sarebbe un familiare di un ospite della struttura. E quando la donna l’ha riconosciuto per strada – questa la sua – non ci ha più visto dalla rabbia e si è voluta vendicare. In attesa del processo, il giudice l’ha rimandata a casa con l’obbligo di firma. La Procura chiedeva la convalida dell’arresto.