DORIANO RABOTTI
Cronaca

Ramblers, il concerto torna a casa: "Sarà come una festa tra amici"

La band si esibirà stasera alla Festa dell’Unità: "Qui ci sono le nostre origini, quando suonavamo nei pub"

Ramblers, il concerto torna a casa: "Sarà come una festa tra amici"

I Modena City Ramblers, Franco D’Aniello è il primo da destra

Chissà se è quantificabile, oggi che va di moda il cosiddetto ’marketing territoriale’, l’apporto che i Modena City Ramblers hanno dato alla fama delle città che portano nel nome. Città che stasera dalle 21,30 li riaccoglierà per l’ennesima volta, sul palco della Festa dell’unità provinciale, con una scaletta che punta molto sull’ultimo disco, Altomare, uscito nel 2023 ma attualissimo per i temi che tratta. Come tutta la produzione degli MCR, nonostante siamo ormai trent’anni che la band gira il mondo.

Franco D’Aniello è uno dei fondatori, uno dei pochi che c’era anche agli inizi.

D’Aniello, suonare a Modena per voi è speciale o è un po’ una frase fatta?

"No no, è verissimo. Perché il discorso che nessuno è profeta in patria è particolarmente vero per gli italiani, anche se nel nostro caso noi siamo sempre stati molto amati a casa nostra. È speciale perché è una specie di rimpatriata in cui riusciamo a vedere amici che durante l’anno ci mancano quando siamo in giro. È come un pranzo di Natale, e ci genera sempre anche un’ansia da prestazione speciale".

La gente vi sente vicini anche perché non ve la siete mai tirata, non fate le star.

"Sì questo ha contribuito, ma soprattutto noi non ci siamo mai dimenticati da dove veniamo, i primi concerti, le persone che ci hanno aiutato agli inizi. Per questo ci sentiamo di ringraziare particolarmente Modena e i locali dei nostri primi passi. Questo non è un concerto in più, è una festa".

Onestamente, si aspettava una carriera così, 30 anni fa?

"All’inizio era un gioco, quasi come il calcetto del giovedì con gli amici, era la voglia di suonare in un piccolo pub o in una festa con gli amici. Per anni non abbiamo mai pensato che sarebbe diventata così, almeno per alcuni".

Qual è il segreto?

"Che al di là dei nomi di chi compone la band, i Modena City Ramblers sono un’idea e un progetto pieno di ideali, un treno che continua a marciare a prescindere dal macchinista. Non andrà ad alta velocità, è un treno a vapore, ma non si ferma mai. Il ricambio dei componenti porta freschezza, ma soprattutto sono premiate le idee. Anche perché i problemi, le guerre, le ingiustizie, sono gli stessi ancora oggi, forse sono peggiorati.".

D’Aniello, lei è grande tifoso del volley e del Modena calcio. Come li vede?

"Il volley dobbiamo ancora scoprirlo, il Modena l’ho visto solo in tv per ora e non mi dispiace affatto, spero di riuscire a vederlo al Braglia presto".

Quest’anno col sassolese Dudu Morandi torna il derby.

"Purtroppo ho brutti ricordi, quando il Sassuolo ci diede tre gol. Vedremo".