Avrebbe convinto ‘l’amico’ ad accendere finanziamenti e stipulare contratti. In altre occasioni avrebbe utilizzato l’identità della vittima per ottenere prestiti, riuscendo di fatto ad intascare almeno centomila euro. Ieri l’uomo,
un 50enne modenese ha patteggiato la pena ad un anno e dieci mesi con le accuse di circonvenzione di incapace e sostituzione di persona. I primi episodi risalgono al 2017. A finire nella rete di quello che si è poi mostrato essere un abile truffatore un anziano modenese ‘fragile’, ovvero affetto da problemi psicologici e oggi ospite di una struttura. Sarebbe stato l’amministratore di sostegno ad accorgersi degli ammanchi e di quei numerosi finanziamenti e a presentare le segnalazioni. Infatti in poco tempo per conto della vittima erano stati stipulati finanziamenti e contratti per l’acquisto, ad esempio, di un veicolo ma anche di cellulari e altri oggetti. Pare che il 50enne e l’anziano si fossero conosciuti nell’ambito dell’allestimento di alcuni mercatini di oggettistica: l’imputato aveva così iniziato
a proporre finanziamenti all’anziano, inducendolo alla stipula dei contratti per arrivare, poi, ad utilizzare direttamente il suo nome
per stipulare ulteriori finanziamenti. Da qui le accuse di circonvenzione di incapace e sostituzione di persona: reati per i quali ieri ha patteggiato la pena ad un anno e dieci mesi.