REDAZIONE MODENA

Raccolta rifiuti, tutti i dubbi : "Cassonetti meno controllabili. Troppa fretta: confrontiamoci"

Critiche e riserve delle associazioni ambientaliste. La prof Modena: "Così peggioriamo" . Ma Pulitanò: "Finalmente si cambia: quanto spreco di soldi di Pd e giunta Muzzarelli".

Raccolta rifiuti, tutti i dubbi : "Cassonetti meno controllabili. Troppa fretta: confrontiamoci"

Critiche e riserve delle associazioni ambientaliste. La prof Modena: "Così peggioriamo" . Ma Pulitanò: "Finalmente si cambia: quanto spreco di soldi di Pd e giunta Muzzarelli".

Il rischio di moltiplicazione del numero di cassonetti, la necessità di un’analisi più approfondita delle singole situazioni condominiali, l’obiettivo di migliorare la qualità della differenziata e la riduzione dei rifiuti. Tanti dubbi da parte delle associazioni ambientaliste sulla trasformazione presentata martedì dall’amministrazione comunale. Isde Modena, Legambiente e Modena Pulita chiedono una discussione più approfondita della proposta della Giunta e propongono un tavolo di confronto per una condivisione più ampia. "Il primo rischio di questa trasformazione – sottolineano le associazioni – è che il cassonetto per carta e plastica, già diventato simbolo della ‘libertà di conferimento’ di cui l’amministrazione parla, diventi una soluzione tutt’altro che residuale, al contrario di quanto viene dichiarato. Il cassonetto, che sia intelligente o meno, non consente di identificare gli autori dei conferimenti errati, a maggior ragione perché i trasgressori non adopereranno i sacchetti, come invece auspica l’Amministrazione: più facilmente, i conferimenti errati avverranno con sacchetti anonimi o direttamente nella bocca del cassonetto". Molto più accettabile, secondo le associazioni, è la diffusione dei bidoni carrellati "anche all’interno di recinti o altre strutture chiuse poste nello spazio pubblico e accessibili a un insieme limitato di utenze individuate a monte. A fronte di una sottrazione di spazio pubblico al pari del cassonetto, il controllo dei conferimenti sarebbe certamente più efficace con i bidoni carrellati se l’obiettivo è quello di eliminare l’esposizione dei sacchetti", chiosano le associazioni, "che comunque non ci sembra prioritario. Questa soluzione sarebbe applicabile anche per il centro storico, dove si è invece ipotizzato di affiancare alle modalità attuali l’installazione di cassonetti nella corona dei viali". Rimane utile, "lasciare la possibilità di conferire sotto forma di sacchetti nelle situazioni in cui questo facilita la gestione dei rifiuti all’interno di immobili con spazi troppo ridotti per ospitare i bidoni carrellati".

Secondo le associazioni, "serve poi dare priorità e tempo adeguato al percorso di analisi della situazione nei singoli condomini, per individuare le soluzioni più adeguate senza danneggiare la qualità della raccolta differenziata". Per svolgere una ricognizione puntuale "serve tempo e solo al termine di questa analisi sarà possibile identificare gli interventi da realizzare caso per caso. Non ha alcun senso avere fretta allo stato attuale, invece serve una cura adeguata nei confronti delle famiglie e degli esercenti e questa non può essere ottenuta nell’arco di pochi mesi". D’altra parte, "in un’ipotesi di reintroduzione dei cassonetti, non ha alcun senso procedere con ordinativi nel momento in cui non si ha idea di quanti siano effettivamente necessari: stimare oggi un numero di cassonetti da acquistare, come quello ipotizzato dall’Amministrazione nel corso della Commissione (peraltro coincidente con il numero di isole ecologiche di base attualmente esistenti con i cassonetti della raccolta indifferenziata), significa mettere il carro davanti ai buoi. A riprova di questo, nel corso della seduta della Commissione i rappresentanti della stessa H hanno evidenziato la necessità di lavorare per almeno due anni per compiere la transizione verso il nuovo modello".

Tra le prese di posizione dopo l’annuncio della giunta, quella di Ferdinando Pulitanò, coordinatore provinciale e consigliere comunale di Fd’I: "La vicenda della raccolta differenziata ‘porta a porta’ rappresenta uno dei più clamorosi fallimenti della giunta Muzzarelli e del Partito Democratico di Modena. Un sistema imposto dall’alto, senza alcun rispetto per la conformazione urbanistica della città né per le esigenze dei cittadini. Il risultato? Solo disagi, degrado e sprechi di tempo e denaro per i modenesi. Finalmente, adesso, inizia un nuovo capitolo, anche se resta il rammarico per due anni di disservizi e risorse pubbliche sprecati. Approccio ideologico, ostinazione e disprezzo delle istanze della comunità: la gestione di questo progetto – attacca Pulitanò – riassume tutta l’incapacità di chi ha amministrato Modena negli ultimi anni". Di diverso parere Maria Grazia Modena e Vittorio Ballestrazzi di Modena per Modena che rilevano come "la nuova raccolta differenziata proposta dal sindaco potrebbe peggiorare la già impresentabile raccolta mista stradale, che non ha niente a che vedere con il porta a porta, che il sindaco Muzzarelli e l’assessore all’ambiente Filippi avevano fatto partire 2 anni fa. Ci sono modelli efficienti per far funzionare il porta a porta e il più efficiente in Emilia-Romagna è quello di Forlì con percentuali del 90% di riciclo. Sono 3 mesi che, come gruppo consigliare, chiediamo l’audizione in commissione di chi gestisce il metodo di Forlì ma l’audizione viene sempre rimandata. A Modena chi decide come fare la raccolta differenziata non risiede in Piazza Grande e chi raccoglie i rifiuti è il proprietario dell’inceneritore di Modena, il più grande in regione... ".

Gianpaolo Annese