ALESSANDRO BEDONI
Cronaca

"Quando riuscimmo a fermare il Catanzaro"

L’ex canarino Angelo Lodi ricorda il match del 1971 vinto dal Modena 1-0 "I calabresi di Gianni Seghedoni erano lanciati verso la serie A. Segnò Spelta".

L’ex canarino Angelo Lodi ricorda il match del 1971 vinto dal Modena 1-0 "I calabresi di Gianni Seghedoni erano lanciati verso la serie A. Segnò Spelta".

L’ex canarino Angelo Lodi ricorda il match del 1971 vinto dal Modena 1-0 "I calabresi di Gianni Seghedoni erano lanciati verso la serie A. Segnò Spelta".

Domenica 2 maggio 1971. Più di mezzo secolo fa. In un Braglia gremito (allora altro che pay tv, si andava tutti allo stadio) si sfidano Modena e Catanzaro: sulla panchina dei gialli Leandro Remondini, uno dei protagonisti dello storico terzo posto in serie A della stagione 1946/47 col grande Alfredo Mazzoni al timone, su quella calabrese un modenese doc, ovvero Gianni Seghedoni, che sta pilotando i giallorossi verso la prima storica promozione nel massimo campionato, ma che non riuscì a vincere contro il Modena in quella stagione (0-0 all’andata).

Partita equilibrata poi, a sei minuti dalla fine, il terzino destro gialloblu, il castelvetrese Simonini, tira una bordata da fuori area che Pozzani non trattiene, e chi arriva? Come un falco Alberto Spelta, che trova con un tap in vincente uno di quei 15 gol che a fine anno gli valsero il trono di capocannoniere a braccetto col comasco Magistrelli e che, nell’estate successiva, verrà ceduto proprio ai giallorossi calabresi.

Per parlare di quella partita e di quel campionato 70/71 che per qualche giornata fece anche sognare i tifosi geminiani, abbiamo fatto una piacevolissima chiacchierata con Angelo Lodi, più di 160 partite in gialloblu e che ha il Modena ancora nel cuore. Lodi, oggi dinamico 77enne con l’hobby della coltivazione dell’ulivo nella zona del Garda, ha una storia calcistica del tutto particolare; arrivato giovanissimo a Modena dalla sua Verona come centravanti, fu ‘scoperto’ terzino da Giorgis (allenatore della Primavera) e dopo un anno di prestito al Latina fu lanciato difensore titolare nel 1968 dal miste Szekely.

Lodi, parliamo di quella stagione 1970/71... "Intanto quella partita col Catanzaro la ricordo bene, entrai a gara in corso per Facchinetti. Il gol da rapace di Spelta non mi sorprese, era sempre al posto giusto al momento giusto. Alberto era un attaccante di quelli che nel calcio di oggi, purtroppo, non ci sono più. Ma tutta la squadra era forte, c’erano Festa, Toro, Rubens Merighi, tanto per citare qualche nome. A cavallo tra l’andata e il ritorno abbiamo anche sognato la grande impresa, poi quel rocambolesco 3-4 al Braglia con l’Atalanta ci tarpò le ali e da lì cominciammo a perdere posizioni. Peccato, facemmo una grande partita".

Segue sempre il Modena? "Certo, con grande affetto. E sono sempre in contatto con i miei compagni di allora, Modena ed il Modena sono e saranno sempre nel mio cuore. Ho solo un dispiacere, quando Borea nel 1974 mi cedette alla Pro Vasto, non mi sarei mai aspettato di dovere andare via. Ancora oggi mi chiedo perchè non mi diede fiducia".

Terzino, ma i rigori li sapeva tirare bene... "Sì, la mia impostazione giovanile da attaccante mi era utile. Ma in quella stagione non potevo certo non farli calciare a Spelta. Però se c’era da prendersi questa responsabilità non mi tiravo indietro. E segnavo...".

Attaccante, difensore, in un’occasione anche portiere... "E’ vero, in un Modena-Cesena di Coppa Italia dell’estate 1971. Paolo Conti si fece male e avevamo esaurito le sostituzioni. Mi misero i guanti e andai tra i pali, e riuscii nei minuti finali a difendere la rete di vantaggio che avevo segnato proprio io su rigore...".