di Valentina Reggiani
La quiete di Castelnuovo Rangone, nel Modenese, noto a tutti per la produzione di prosciutti e la statua del simpatico maialino in piazza, è stata interrotta, nella tarda mattinata di ieri, dall’ennesimo ed efferato episodio di sangue. Un 37enne di origine marocchina, Jaouad Dejili è morto infatti dissanguato sulla strada dopo essere stato accoltellato a morte: un unico fendente che lo ha raggiunto all’inguine destro e che è risultato letale per il nordafricano, nonostante i disperati tentativi dei sanitari di salvargli la vita. L’uomo è deceduto all’arrivo in ospedale. I carabinieri di Sassuolo, subito intervenuti sul posto avrebbero già fermato i presunti assassini: si tratterebbe di due fratelli anche se, ad impugnare l’arma, posta sotto sequestro, sarebbe stato soltanto uno di loro. Un delitto che pare essere maturato nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti: Dejili, infatti, ha precedenti per vendita di droga e, a Castelnuovo, gestiva una parte del ‘territorio’. Da circa un anno e mezzo, però, a seguito della separazione dalla moglie, una ragazza di Castelnuovo, era tornato in Marocco. Il suo rientro in Italia, qualche mese fa, avrebbe creato malumori tra i pusher della zona e, soprattutto, avrebbe rotto gli ‘equilibri’.
Ovviamente le indagini dei carabinieri e del nucleo investigativo di Modena e dell’aliquota operativa di Sassuolo, coordinati dalla procura, sono in corso ma fino a ieri la vittima stringeva la mano ai suoi aggressori, secondo i tanti conoscenti che si sono assiepati attorno alla palazzina teatro ieri dell’omicidio, situata in via Casette Zanasi, all’incrocio con strada Montanara. La vittima – in base a quanto ricostruito sin qui – avrebbe raggiunto il cortile dello stabile, dove vivono diversi stranieri, a tutta velocità, tanto da abbattere un cartello stradale. Erano circa le 12.30. Sarebbe quindi salito in casa, pare per cercare uno dei suoi aguzzini, che vive nello stabile. A quel punto sarebbe nata la violenta lite: il 36enne sarebbe stato pugnalato una sola volta; ferito gravemente, è corso in strada, cercando aiuto. Il 36enne però si è accasciato al suolo, sotto agli occhi di una donna intenta a potare la siepe. Nulla hanno potuto i sanitari del 118 che, invano, hanno tentato di rianimarlo: l’uomo è morto poco dopo. Sul posto sono arrivati anche gli amici e i parenti della vittima: la sorella, il fratello, la nipote e diversi amici. "Uno degli assassini ha chiamato il fratello maggiore e gli ha detto: abbiamo combinato un guaio" ha spiegato un amico di famiglia. Il fratello del ragazzo, quello che avrebbe colpito Jaouad, è arrivato sul posto per aiutarlo e ha chiamato i soccorsi. Quest’ultimo è stato poi sentito dagli inquirenti. "Era un ragazzo bravissimo: era tornato in Italia, proprio oggi (ieri, ndr) avevamo appuntamento con l’avvocato per questioni relative alla sua separazione – ha dichiarato il fratello in lacrime, Mohamed –. Era bello, giovane, non doveva morire così". Vittime e ‘carnefici’ vivevano nello stesso quartiere in Marocco: le famiglie si conoscevano tanto che i diversi amici arrivati ieri sul posto si sono detti increduli. Jaouad Dejli avrebbe dovuto veramente incontrare il proprio legale ieri pomeriggio: era stato colpito da misura di allontanamento dalla ex moglie a seguito di presunti maltrattamenti e atti persecutori nei confronti della donna e dei tre figli. "Era stata trasferita in una località segreta, in una comunità per donne e bambini" ha dichiarato un’amica della ragazza.