EDOARDO BACCARINI
Cronaca

Promosso il ritorno ai cassonetti: "Ma siano di grandi dimensioni"

Rifiuti a Modena, viaggio nella zona Musicisti tra residenti e commercianti. "Bene la card, non però i bidoni piccoli"

Rifiuti, viaggio nella zona Musicisti

Rifiuti, viaggio nella zona Musicisti

Modena, 3 agosto 2024 – "Bene il ritorno ai cassonetti, anche con la tessera elettronica: l’importante è che le aperture non siano troppo piccole". Dopo la ‘gentile’ retromarcia di Mezzetti sulla raccolta dei rifiuti in città, e mentre si profila l’idea di un tavolo di confronto tra Hera e amministrazione per gli inizi di settembre, le voci dei cittadini si levano univoche: "Bisogna agire con rapidità".

Percorrendo le strade della zona musicisti, dove si erano già rilevate criticità e malfunzionamenti rispetto al sistema di raccolta calendarizzato della spazzatura, emergono reazioni contrastanti. Secondo il titolare dell’enoteca Moris Lorisini Chez Guinot "per i commercianti non si sono verificati finora grossi impicci, poiché ciascuno ha i propri bidoni, ma il problema più grande è la condotta talvolta incivile di alcuni privati che lasciano sacchi e rifiuti nelle vie antistanti ai condomini, accumulando per giorni e giorni la spazzatura".

Soddisfatta del lavoro di Hera si dice Tatiana Calmic, esercente di zona, per la quale il dato più allarmante resta il grande numero di rifiuti lasciati lungo la strada: "I cittadini devono avere una maggiore coscienza e responsabilità rispetto alla raccolta differenziata, ma l’introduzione di cassonetti sempre attivi proposta dal sindaco Mezzetti sarebbe per tutti noi un grande aiuto o, meglio, un grande incentivo anche per i più refrattari". Anche Graziano Motti, residente a ponte di Sant’Ambrogio, ma costante frequentatore della zona musicisti, il lavoro di raccolta porta a porta extra urbano di Hera ha funzionato, "ma è indubbio rilevare incertezze laddove ci sono grandi condomini come in città, poiché il cambio di rotta voluto dalla passata amministrazione è stato troppo repentino. Sarebbe stato necessario un processo graduale nella raccolta dei rifiuti, così da abituare i cittadini a prenderne coscienza".

È invece infastidito il commerciante e residente Stefano Reggiani, il quale auspica un cambio di rotta rispetto a quanto fatto finora da Hera e dalla passata amministrazione. "Gettare la spazzatura è diventato un lavoro, poiché se sbagli giornata o orario, ti ritrovi la casa invasa da carte, bottiglie, umido e cattivo odore, ma se decidi di portare in strada i tuoi rifiuti, rischi di contribuire a quella discarica a cielo aperto che tutti possono constatare lungo le vie del quartiere. Chi, come me, tra anticipi e posticipi segue le regole, chiosa il cittadino, è costretto a vivere almeno quattro giorni su sette in mezzo al pattume. Un grande incomodo che forse la reintroduzione di cassonetti potrà quantomeno arginare".

Sulla stessa lunghezza d’onda Raffaella Montanari, per la quale "l’introduzione di cassonetti accessibili con carta smeraldo non sortirà grandi effetti se le aperture rimarranno di piccole dimensioni e se, come accade normalmente, si sarà costretti a fare tanti sacchetti per la stessa tipologia di rifiuto. È auspicabile, aggiunge, un ritorno ai cassonetti tradizionali, anche regolati elettronicamente, ma grandi e capienti. Da quando è stata introdotto questo tipo di raccolta differenziata, ho sempre le mani nel pattume, a maggior ragione con una madre novantenne che tante volte sbaglia a gettare le cose. Sull’inciviltà di certe persone, aggiunge, sono molte, ma con una soluzione simile potrebbero essere scoraggiate".