"Il Pri, pur facendo parte della coalizione che governa la città, non ha partecipato alla riunione convocata dagli amici della sinistra poiché riteneva - e ritiene tuttora - che tale iniziativa dovesse essere assunta in prima persona dal Pd piuttosto che essere delegata ad altri". A spiegarlo è Paolo Ballestrazzi della Direzione regionale del Partito repubblicano per ’giustificare’ l’assenza all’incontro convocato nei giorni scorsi dalla Rete Rosso Verde per il costituendo ’tavolo progressista’. "La concomitanza del voto europeo con quello amministrativo – spiega Ballestrazzi – determina una valenza politica che non può essere ignorata, soprattutto alla luce delle preoccupanti divergenze circa la condizione internazionale. Come è avvenuto a Firenze, sarebbe stato assai più proficuo, che il Pd avesse provveduto per tempo ad indicare il candidato-sindaco onde avviare congiuntamente agli alleati una riflessione seria sullo ’stato’ della città". Modena, infatti, "nonostante le inutili classifiche che abbiamo letto, continua ed essere una città ’non appetibile’, come dimostra l’ abbandono degli autisti di Seta, l’ indisponibilità di insegnanti ad accettare posti di ruolo e la emorragia del personale sanitario che non trova sostituzione. Non crediamo che la inusitata manfrina per la scelta del candidato contribuisca a porre la giusta attenzione sui problemi che rendono già la città non appetibile e che la contrazione demografica, unitamente alla diminuzione del 6,3% dei risparmi bancari delle famiglie, rischiano di aggravare ulteriormente".
Cronaca"’Progressisti’, aprire il tavolo tocca al Pd"