Modena, 28 luglio 2023 – “Nessuno si permetta più di mettere il dito tra me e mia figlia. Non è giusto che le persone esterne alla nostra vita vogliano entrarci con tono accusatorio. Esprimo tutta la mia indignazione per quanto è stato detto sul mio conto". Nicholas Negrini, il marito di Alice Neri, chiede che venga rispettato il suo dolore: quello di un marito che ha perso in modo crudele e terribile la moglie ma anche quello di un padre che ogni giorno combatte affinchè la figlioletta possa continuare a vivere con serenità, affrontando un dolore ma soprattutto un vuoto che, purtroppo, la accompagneranno tutta la vita.
“Mi è stato attribuito un titolo che non mi appartiene: quello di difensore dell’indagato. Sottolineo di non aver mai espresso una sola parola in sua difesa, semmai ho sollevato dubbi sullo svolgimento delle indagini, senza tirare in ballo le persone offese e i loro legali. Le mie critiche costruttive hanno un solo fine, che è quello di arrivare in fondo alla questione con precisione e non approssimazione, come sta accadendo adesso. Non c’è altro scopo. La cosa più grave, a mio avviso – continua Negrini –, è stata quella di mettere in discussione il mio ruolo genitoriale. Ho fatto una scelta personale che non riguarda nessuno a parte me e tantomeno loro e che avrei fatto anche se Alice oggi fosse viva. Quello che è venuto a galla, che lei non ci sia più o meno, non fa differenza sulla mia scelta. Se fossimo separati o divorziati avrei fatto la stessa cosa: sono anche io una parte offesa, quindi l’ho fatto per rispetto nei miei confronti e perchè so io di cosa ho bisogno per stare in piedi e di cosa ha bisogno mia figlia. Nessun altro”.
"Oltretutto – specifica Negrini – tengo a precisare che le foto di Alice, nella cameretta di Anastasia, ci sono ancora. Ho tolto alcune foto che nella mia posizione non ritenevo giusto tenere lì. E’ una mia scelta personale che non deve riguardare nessuno. Questa è casa mia e di mia figlia".
Nicholas poi aggiunge che "la preoccupazione che viene messa in evidenza è un’assurdità: mia figlia sta bene, è seguita, tutelata e protetta. Se in questi otto mesi è stata bene è grazie a me e a mia madre che abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Siamo riusciti a garantirle una certa serenità e lo dico con estrema convinzione. Quindi che nessuno si permetta mai più di criticare il mio ruolo di genitore e tutte le responsabilità di cui ho dovuto rispondere nella tragedia, nella confusione e a livello pratico".
Infine il giovane intende precisare anche la propria ‘posizione’ in merito ad un tema delicato, straziante e che non ha mancato di sollevare polemiche. "Per quanto riguarda il tema dell’assunzione di droghe, relativamente a mia moglie, non me lo sono inventato dall’oggi al domani. Parliamo di un dato emerso da fonti ufficiali che ho voluto approfondire per capire cosa le potesse essere accaduto. Il mio intento – conclude – era quello di capire se potesse essere una strada percorribile a livello di indagini o meno, quello di arrivare alla verità e non era certo per infangare la sua memoria. Lo ribadisco: nessuno si sta inventando nulla. Si parla da tempo di riabilitare la figura di Alice come madre moglie e donna. Ma i primi a giudicare Alice sono proprio loro. Che non accettano altro che una vita modello e tutto ciò che esce dai loro schemi non deve esistere".