EMANUELA ZANASI E VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Precipita in aliante e muore, tragedia poco dopo il decollo: "Pilota esperto, inspiegabile. Volare era la sua passione"

È successo all’aeroporto di Pavullo: si è inclinato prima di schiantarsi contro la recinzione. Eugenio Chiodi, 70 anni, era conosciuto in zona. Amici sotto choc: "Meticoloso e prudente"

Modena, 25 agosto 2024 – Incidente fatale, ieri, all’aeroporto di Pavullo. Eugenio Chiodi, pensionato di 70 anni residente a Spezzano di Fiorano, è arrivato all’aeroclub a metà mattina, intorno alle 12,20 è salito sul suo aliante custodito nell’hangar e si è agganciato al verricello, una delle due tecniche per il decollo (l’altra è il traino con un aereo a motore), una procedura per lui assolutamente famigliare, eppure ieri il volo, la sua grande passione, gli è stato fatale.

Eugenio Chiodi, 70 anni, aveva lavorato a lungo per il Gruppo B & T di Formigine. Da alcuni anni era in pensione e si dedicava al volo, la sua passione.
Eugenio Chiodi, 70 anni, aveva lavorato a lungo per il Gruppo B & T di Formigine. Da alcuni anni era in pensione e si dedicava al volo, la sua passione.

Pochi attimi dopo il decollo, nel momento di maggiore slancio del mezzo, lo schianto. Arrivato a circa 15 metri di altezza, il velivolo si è inclinato improvvisamente sulla destra roteando su se stesso e precipitando capovolto al suolo; un’ala nell’impatto ha sfondato la rete di recinzione dell’aeroporto. Ad assistere all’incidente c’erano diverse persone e la sequenza è stata immortalata dalle telecamere. Subito sono scattati i soccorsi. La squadra dei vigili del fuoco di Pavullo di stanza all’aeroporto è accorsa subito, nel frattempo era stato allertato il 118 ma all’arrivo di medici e infermieri purtroppo per il pilota non c’era più nulla da fare, l’uomo è morto sul colpo. Subito la zona è stata isolata dai carabinieri in attesa del medico legale, prima di rimuovere la salma. Come di prassi sono stati chiamati i tecnici dell’Agenzia per la sicurezza del volo da Roma.

Il loro compito è stabilire cosa abbia causato l’incidente. Tra le ipotesi potrebbero esserci un errore o un malore che ha causato la perdita di controllo ma soltanto gli accertamenti medico legali potranno dare una risposta. Sulla tragedia indagheranno sia la procura ordinaria che l’ente nazionale dell’aviazione civile.

"Era una persona meticolosa, attenta ad ogni dettaglio. E’ inspiegabile". L’improvviso e tragico decesso di Chiodi ha gettato nel più profondo sconforto l’aeroclub di Pavullo e anche gli amici del club Livingston di Monfestino, di cui era socio. A ricordarlo con affetto è il presidente del club, Luciano Rubbiani. "Eugenio era tranquillo, gentile, una persona riservata e prudente e secondo noi deve essere successo qualcosa, un problema meccanico o un cedimento strutturale che Eugenio non poteva gestire. Difficile credere che abbia commesso un errore. Quando si trovava in fase di decollo, anche con il parapendio, era assolutamente meticoloso, preciso e non ce lo spieghiamo davvero".

Chiodi aveva lavorato al Gruppo B&T di Formigine e da tre anni era in pensione. "Il volo era la passione di una vita – spiega Rubbiani –. Prima volava in deltaplano poi era passato al parapendio e all’aliante, che aveva acquistato proprio all’inizio della pensione. Venerdì abbiamo volato insieme e ci aveva anticipato che oggi (ieri, ndr) sarebbe andato a Pavullo mentre noi abbiamo partecipato ad una gara a Sestola. Non riusciamo a farcene una ragione. Mi sentirò con gli altri soci per valutare una iniziativa in suo ricordo".

Ieri è stato ricordato a Sestola durante le premiazioni della gara. "Era nel cuore di tutti i club di volo" dice Fabrizio Tintorri. Un altro amico, Roberto Medici spiega: "Siamo sconvolti, aveva un’esperienza trentennale ed era giudizioso". Chiodi lascia la famiglia a cui era legatissimo.