Una cosa è certa: tra tutti i temi discussi durante la campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative, probabilmente, il più sentito dai modenesi è stata la gestione dei rifiuti, tra conferimenti dell’indifferenziata e posta a porta. Benché i sette candidati abbiano declinato la questione in maniera differente, tutte le proposte erano legate dal medesimo filo conduttore: la consapevolezza che, specialmente nei quartieri più affollati della città, l’attuale sistema di raccolta porta a porta fosse inadeguato.
Così come, dall’altra parte, erano state tante le segnalazioni dei residenti che, in riferimento al sistema del ’porta a porta’, avevano sottolineato diverse criticità in merito, chiedendo dunque un’inversione di rotta che potesse risolvere, o comunque migliorare, il sistema dei rifiuti nella nostra città. Tante, infatti, le segnalazioni ancora oggi che ’immortalano’ la città sommersa dalla spazzatura abbandonata. Riavvolgendo il nastro, a poche settimane dall’insediamento della nuova giunta, il 29 luglio, il sindaco Massimo Mezzetti (che in campagna alettorale aveva promesso il ritorno dei cassonetti) annunciò, dopo un incontro con i vertici Hera, l’avvio di un tavolo tecnico a inizio settembre per individuare, entro un mese, alternative concrete al sistema dei ‘sacchi a terra’. In tale occasione, Mezzetti aveva evidenziato le criticità emerse dalle segnalazioni e aveva assicurato che il Comune sarebbe intervenuto per semplificare la raccolta differenziata "facendosi carico di problemi che riguardano anche il decoro e l’igiene". Oggi, i tavoli tecnici istituiti tra Comune ed Hera per affrontare le problematiche stanno volgendo al termine. Da quanto sembra, l’Amministrazione Comunale nelle prossime settimane comunicherà pubblicamente le decisioni adottate, che saranno applicate a partire da alcuni dei quartieri ad alta densità abitativa e che in tutta probabilità entreranno in vigore nei primi mesi dell’anno nuovo.
Nello specifico, pur mantenendo la filosofia del sistema di raccolta porta a porta, si sta delineando un sistema che prevede diversi strumenti (bidoni carrellabili nelle aree condominiali, cassonetti ’controllati’ con Carta Smeraldo in strada anche per carta e plastica, mini casette smart, isole di raccolta), tutti nell’ottica del superamento dei sacchi a terra. Questa nuova modalità che partirà in via sperimentale dapprima in alcune zone di Modena potrebbe progressivamente coprire tutta la città. Anche questo è uno degli elementi sul tavolo in queste ultime settimane di confronto prima dell’annuncio pubblico.