Il presidio mobile di Polizia locale costituisce "una modalità di controllo del territorio prossima al cittadino: è in grado di raggiungere rapidamente ogni zona e frazione della città. E’ un punto di riferimento e vi operano generalmente agenti assegnati allo stesso quartiere".
A spiegarlo è l’amministrazione comunale dopo che in Consiglio l’assessora alla Sicurezza urbana integrata Alessandra Camporota ha fatto il punto rispondendo a un’interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Negrini. In particolare, l’istanza, in considerazione dell’inserimento in sede di variazione di bilancio della spesa per un nuovo veicolo di presidio mobile, chiedeva quante richieste di intervento e di che tipo sono state raccolte direttamente al presidio mobile dal dicembre 2023 a luglio 2024. Sono 58 i servizi svolti attraverso l’unità mobile della Polizia locale nel periodo richiesto (il contachilometri registra 50.626 chilometri percorsi), la maggior parte nelle zone di Albareto, Torrazzi, Portile, San Damaso, Lesignana, Marzaglia nuova, Cittanova, Baggiovara, San Donnino, Vaciglio. Nel periodo di chiusura del Punto Città Sociale e Sicura per il completamento dei lavori, l’Ufficio Mobile – è stato fatto presente – ha continuato a garantire la presenza della Polizia locale in piazza Matteotti. Nel week end, in orario serale, veniva spostato in piazza Pomposa, zona movida. L’attività prevede la presenza di due operatori che forniscono informazioni e assistenza, gli agenti possono anche rilevare sinistri e accertare violazioni. Un presidio vicino ai cittadini, è stato ribadito.
"In quest’ottica – ha proseguito Camporota – si sta lavorando per riorganizzare le attività della Polizia locale, i cui agenti devono essere sempre più vicini al cittadino, capaci di riconoscere il problema e aggredirlo in tempi rapidi". Stefano Manicardi (Pd) ha ribadito la duplice valenza del servizio che "avvicina le istituzioni al territorio e copre le zone periferiche e le frazioni". In replica il consigliere Negrini si è dichiarato "non soddisfatto" affermando che "si tratta comunque di uno stazionamento mentre bisognerebbe dar modo agli agenti di presidiare davvero il territorio. È finito il tempo dell’ascolto, adesso deve iniziare il tempo del fare".