PAOLO TOMASSONE
Cronaca

Politica, la crisi di Azione Big a palazzo Europa per riorganizzare il partito

Riunione convocata per stasera con l’obiettivo di individuare un commissario. Marco Lombardo: "Il modo migliore per ripartire è un confronto aperto".

Politica, la crisi di Azione Big a palazzo Europa per riorganizzare il partito

di Paolo Tomassone

Se la riunione convocata per stasera a Palazzo Europa sarà confermata, entro stanotte Azione a Modena avrà un commissario. Un traghettatore che dovrà accompagnare il partito di Calenda al congresso sul territorio, dove tutti i militanti e gli iscritti saranno chiamati a eleggere il nuovo direttivo. Un direttivo che nei giorni scorsi ha dato in blocco le dimissioni a causa "della distanza politica ormai insanabile rispetto alle scelte adottate dal partito a livello nazionale". A convocare l’incontro è stato nelle scorse ore il commissario regionale, Marco Lombardo (nella foto), subentrato a Giulia Pigoni dopo la sua decisione di passare con Italia Viva. "Credo che il modo migliore per ripartire insieme sia una discussione franca e aperta con gli iscritti - scrive Lombardo - per decidere insieme come proseguire il lavoro e le attività sul territorio e come riorganizzare il partito davanti ad un periodo di sfide importanti sui territori e in Europa".

Se sarà "franca e aperta" si vedrà stasera, sicuramente all’incontro tanti chiederanno chiarimenti ai vertici nazionali, in primis al capogruppo alla Camera Matteo Richetti che tenterà di placare gli animi dopo la rottura dei giorni scorsi. "Posso solo dire che l’umore è abbastanza grigio, siamo arrivati alla decisione di dimetterci con una riflessione molto dolorosa - spiega l’ex segretario comunale Pietro Borsari - dal momento che per due anni ho creduto, investito e lavorato a un progetto che ora vedo molto a rischio. Il segnale è stato quello di dare uno strappo politico, un segnale verso i vertici nazionali per dire loro che c’è all’interno del partito una parte consistente che non ha compreso certe scelte, non condivide la piega che ha preso il partito". Mentre la consigliera regionale Pigoni ha scelto di passare con Matteo Renzi, i quaranta del direttivo modenese si sono dimessi senza abbandonare Azione. "Lei ha fatto una scelta politica che noi non abbiamo condiviso – dice Borsari –. Noi rimaniamo ancora nel partito, rimaniamo come iscritti perché vogliamo ancora confrontarci. Cerchiamo di capire dove va Azione e come mai non è possibile raggiungere una sintesi e si arrivi sempre a uno strappo". Una scelta che in tanti stanno facendo, non soltanto a Modena. "Noi abbiamo creduto fino in fondo alla creazione del terzo polo e i risultati delle ultime elezioni politiche in provincia, con l’11% delle preferenze, hanno confermato che la scelta era giusta. E questo era un segnale importante da considerare anche per le prossime elezioni amministrative, per le quali avremmo potuto pensare a percorsi insieme ad altre forze politiche" fa notare l’ex segretario, ignaro su chi sarà chiamato a prendere il suo posto alla guida di Azione a Modena. Se da Roma verrà "imposto" un nome, ci sarà poco margine per ricucire.