"Polisportive, impossibile stare senza Per noi anziani sono un vero toccasana"

Viaggio nei circoli dei pensionati, oggi a rischio per i costi esorbitanti di elettricità e gas: "Qui trascorriamo le nostre giornate"

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di Sofia Silingardi

"Non toglieteci le polisportive". Questa la voce che si leva all’unisono tra i pensionati. È da un po’, infatti, che le strutture si trovano in difficoltà, a causa del continuo aumento di costi e bollette. Alcune addirittura rischiano di chiudere, ma per gli habitué sono un punto di riferimento fondamentale, un modo per passare le giornate . Alla Bocciofila modenese, ad esempio, convivono varie generazioni. Alcuni ragazzi giocano a padel o a calcetto, mentre gruppetti di anziani si intrattengono in una partita di pinnacolo. "Noi - spiega Graziano Motti, vice presidente e frequentatore della Bocciofila Modenese - siamo una realtà qui in centro, è un raduno di alcuni soci che si ritrovano per giocare a carte, fare due chiacchiere. E poi è un luogo dove vengono tutte le persone anziane del quartiere, è un ritrovo. Ha una funzione sociale incredibile, è importante che posti come questo non chiudano: noi faremo il possibile, cercando di sostenere i costi e gli aumenti". Giovanni Orlandi ha 93 anni e in Bocciofila ci va tutti i giorni. "Io non gioco più a carte ma tutti i pomeriggi sono qui, ci sono tutti i miei amici. Se un posto come questo dovesse chiudere non so dove andrei, sarebbe un problema". Anche Benito Venturelli è un frequentatore abituale della Bocciofila, "appena posso prendo la mia bicicletta e vengo qui". Per arrivare in Bocciofila fa anche del moto, "una volta giocavo, ma da quando è morto il mio avversario non più. Però venendo qui sto in compagnia e mi piace tantissimo. Io ho 83 anni, per noi ‘vecchi’ le polisportive sono il pane quotidiano, togliercele sarebbe un delitto. A stare a casa uno diventa vecchio prima, mentre con la compagnia uno si svaga. È la vita". Ed è d’accordo Ivano Brancolini, "finché c’è la polisportiva almeno abbiamo un punto di ritrovo, di riferimento. Dei bar dove ci sia un ritrovo per anziani non ce n’è neanche uno. Se non ci fossero le polisportive ognuno si chiuderebbe in casa, oppure andremmo ai giardini pubblici, e d’inverno neanche". Frequenta la polisportiva dagli anni ’80, "vengo qui tutti i giorni, un paio d’ore la mattina, un paio d’ore il pomeriggio". E aggiunge "sicuramente ci sono cose più importanti, ma questo è un passatempo che fa piacere".

Tra i tavoli da carte della Sirenella l’aria che si respira è la stessa. "Io vengo qua tutti i giorni, è il mio circolo da trent’anni. - racconta Renzo Zanasi - Passo qui il pomeriggio. Adesso non abito più a Modena, ma continuo a venire, perché tutta la mia compagnia è qui. Se non ci fossero le polisportive sarebbe un problema. Io sono un amante del giocare a carte e stare in compagnia. Io non sono un collaboratore, ma quando c’è da dare una mano in generale, quello che posso lo faccio per il circolo". Per una persona anziana, una polisportiva "non è importante, di più. Anche per chi non gioca, venire qui a fare due chiacchiere per noi è indispensabile". Gli fa eco Secondo Riccò, "frequento la Sirenella da quando ero bambino e facevo il balilla al sabato. Vengo qui tutti i giorni, a passare un paio d’ore, poi si torna a casa. Ormai non gioco più, guardo solo e faccio due chiacchiere. Ho tutti gli amici di vecchia data qui, mi passo un po’ il tempo. Stare un po’ in compagnia è quello che occorre a noi anziani. È importante sostenerle: è la nostra salute". Infine, Osvaldo Zanasi, uno dei frequentatori più anziani del circolo, si aggiunge al coro. "Vengo qui tutti i giorni, immancabilmente, dal mattino alla sera. Un tempo aiutavo a organizzare le tombole, adesso non più. Però ho voglia di stare in compagnia, e qui la trovo".