JACOPO FRANCESCHINI
Cronaca

Policlinico, parto eccezionale. Raro problema alla placenta. Salvate mamma e neonata

Grazie al lavoro di una equipe multidisciplinare la gravidanza di Angela ha avuto un lieto fine . La Marca: "Patologia che colpisce una donna su 40mila. Formato un team per il cesareo" .

Policlinico, parto eccezionale. Raro problema alla placenta. Salvate mamma e neonata

Policlinico, parto eccezionale. Raro problema alla placenta. Salvate mamma e neonata

"Ci sono stati momenti molto difficili, ma devo ringraziare di cuore l’equipe del Policlinico di Modena per avermi seguita e aiutata in questa situazione così delicata". Sorride Angela Anna Andreottola, neomamma avellinese di 43 anni, al fianco del marito Leonardo Orlandella e con in braccio la piccola Giorgia Maria, nata alcuni mesi fa dopo una difficile gravidanza dovuta ad una rara patologia, che colpisce appena 1 donna incinta su 40.000.

Alla paziente era stato diagnosticato, poco dopo essere rimasta incinta, un raro caso di accretismo placentare, chiamato placenta ’increta’, che ha la conseguenza di penetrare in maniera quasi totale il muscolo dell’utero, con un alto rischio di mortalità per il figlio ed anche per la mamma.

Dopo la diagnosi tempestiva, il professore Antonio La Marca, direttore di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico di Modena, ha attivato un team multidisciplinare costituito da ecografisti, chirurghi ginecologi, ostetrici, anestesisti, urologi, neonatologi, che è riuscito nel difficile compito di portare a termine la gravidanza senza conseguenze per Angela e la figlia.

"Ogni anno a Modena ci sono circa 3000 gravidanze, se consideriamo che questa patologia colpisce una donna su 40.000, questi sono eventi che si manifestano una volta ogni 13 anni.

Per fortuna nella mia carriera non ho mai dovuto assistere ad un caso di mortalità legato a questa patologia – spiega il professore –. La maggior parte delle complicazioni in queste circostanze nasce dal fatto che la placenta possa aderire ai tessuti ed organi vicini all’utero e da emorragie massive che possono verificarsi dopo il taglio cesareo. Questa patologia è molto simile ad un tumore, perché la placenta entra profondamente nel muscolo dell’utero con il rischio di gravissime complicanze sia per il nascituro che per la madre".

La Marca ci tiene ad elogiare profondamente tutto il lavoro di squadra che l’equipe del Policlinico ha messo in atto fin dal primo momento successivo alla diagnosi: "Il nostro punto di forza è stato il team building: appena riconosciuta la patologia (grazie alle dottoresse Bertucci della Diagnosi Prenatale e Fiocchi della Radiologia, ndr) abbiamo creato il team di operatori che avrebbe partecipato al taglio cesareo, organizzato nei minimi dettagli. Il parto era stato programmato per il 25 ottobre, ma la bambina ha interrotto la sua crescita un paio di settimane prima e quindi abbiamo dovuto intervenire in urgenza, ma l’eventualità era stata contemplata da tutto il team, che per l’intero periodo ha mantenuto uno stato di reperibilità per essere pronto ad attivarsi al momento opportuno, un lavoro davvero prezioso quello di tutti".

Pienamente soddisfatto è anche il dottor Claudio Vagnini, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria: "La cosa che mi dà grande gioia, oltre ad aver visto la nascita della piccola Giorgia, è di aver salvato anche la vita della mamma, essendo la forma clinica molto rara e molto pericolosa.

Il fatto che siano entrambe in buona salute mi porta a fare i complimenti per il lavoro svolto a tutti i professionisti che si sono occupati della questione, che sono davvero tanti".

Al difficilissimo intervento ha partecipato anche la dottoressa Lara Donno, strutturata di Anestesia e Rianimazione 1 del Policlinico: "Il nostro ruolo come anestesisti in questo caso è di fondamentale importanza, in quanto dobbiamo ottimizzare le strategie anestesiologiche in base alle differenti e specifiche esigenze di ogni paziente. Un encomio particolare va fatto ai miei colleghi della terapia intensiva che hanno fatto il resto nel post-operatorio, monitorando la mamma costantemente".

Oltre ai già citati medici, hanno fatto parte del team che ha portato a termine con successo la gravidanza di Angela, gli urologi Corradino di Pietro e Cosimo De Carne, i radiologi Federico Casari e Cristian Caporali, i ginecologi Giannina Contu, Carlo Alboni e Antonino Farulla e la dottoressa Ilaria Cavazzuti (Anestesia-Rianimazione).

Con loro il personale infermieristico delle sale operatorie.