
Modena, 10 aprile 2024 – Il Centro di assistenza e urgenza (Cau) di Modena è pronto ad accogliere i casi sanitari di bassa complessità, rafforzando il sistema delle cure territoriali. Un modello innovativo per garantire ai cittadini la cura migliore e una presa in carico tempestiva, senza lunghe attese. "Stiamo investendo tanto nonostante i continui tagli alla sanità pubblica. La spesa sanitaria in Italia è molto ridotta rispetto ad altri paesi europei, tra cui Francia e Germania. Abbiamo appena inaugurato il Laboratorio Blu a Baggiovara, che si colloca tra i migliori in Europa, con 14 milioni di esami processati in un anno e oggi il primo Cau della città – ha detto il governatore Stefano Bonaccini – L’Agenzia nazionale per i servizi regionali, sta monitorando questo progetto di riforma dell’emergenza urgenza perché potrebbe essere replicato anche in altre regioni italiane. Abbiamo un quarto delle Case della Comunità dell’intero Paese e supereremo le 12.000 postazioni di assistenza domiciliare. L’obiettivo è rendere ancora più efficienti i Pronti Soccorso riducendo i tempi d’attesa e migliorando l’efficacia.

“Nei Centri già attivi sulla nostra provincia abbiamo avuto oltre 6.200 visite con un gradimento alto da parte della cittadinanza per la velocità del servizio che riceve la visita entro i 30 minuti – assicura la dg dell’Ausl Anna Maria Petrini – Dai 222 questionari di gradimento sottoposti alle persone nei Cau modenesi emerge che il 97% ha una valutazione molto positiva per l’assistenza ricevuta".
"Un sistema nato per alleggerire la pressione dei pronti soccorso da troppo tempo sotto pressione per casistica e complessità, compreso il fenomeno delle aggressioni, in aumento nelle nostre strutture. Questa regione è l’unica in Italia a proporre una soluzione per migliorare l’afflusso ai pronti soccorso – aggiunge il dg dell’Aou Claudio Vagnini – L’analisi degli accessi nei pronti soccorso degli ultimi 5 anni ha evidenziato a livello regionale, come circa il 60% della casistica sarebbe gestibile nei servizi territoriali".
"Lombalgia, traumi lievi, eritemi, coliche, problemi gastrointestinali, sono solo alcuni dei problemi che possono essere trattati dall’équipe medico e infermieristica del Cau – racconta Gianfranco Amendola, Coordinatore Infermieristico – Una struttura in grado di fornire approfondimenti diagnostici come Ecografie, Ecg, Radiografie e alcuni esami di laboratorio.
“Grande gratitudine per tutti coloro che hanno lavorato per creare dei percorsi assistenziali che mettessero insieme la sanità territoriale e quella ospedaliera. In Emilia Romagna abbiamo già attivato 31 Cau e i risultati sono straordinari, abbiamo superato i 120mila accessi e questo fa ben sperare per il futuro", asserisce Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna. I cittadini possono accedere al Cau 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20, accolti da personale infermieristico e operatori socio-sanitari, visitati da un medico che può avvalersi di percorsi e consulenze presso il Policlinico.
"Una nuova avventura si apre per il bene dei nostri concittadini. Nella Ctss monitoreremo con molta attenzione tutti insieme questo importante investimento, lavorando a fianco dei nostri professionisti con rigore e passion", dichiara Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena. Dopo le attivazioni di Castelfranco Emilia, Finale Emilia e Fanano, con l’avvio di Modena e Carpi salgono a cinque i Cau in provincia. "La Sanità Emiliano-Romagnola è la prima regione nelle classifiche italiane, compresa quella del Ministero della Salute del governo Meloni, per qualità e quantità dell’assistenza. I 31 Cau aperti ad oggi sono un altro tassello della nostra Sanità di eccellenza. Ringrazio tutti gli operatori sanitari che durante la pandemia hanno rischiato la vita per salvare la nostra. Crediamo nel sistema pubblico della sanità come pilastro per l’universalità dell’assistenza", conclude il Presidente della Regione Stefano Bonaccini.