Sta alimentando molto fermento tra i commercianti del centro storico la proposta presentata mercoledì scorso dall’amministrazione comunale riguardo alle proposte di installazione delle luminarie natalizie. Non si è ancora arrivati ad una rottura vera e propria, ma se l’amministrazione insistesse nel suo proposito di installare gli addobbi luminosi solo su piazza Garibaldi, piazza Verdi e via Mazzini, la categoria potrebbe decidere qualche azione clamorosa. Questo sentimento di insoddisfazione è stato manifestato anche dalla rappresentante del Comitato commercianti presente all’incontro.
"Martedì prossimo – fa sapere Massimo Magni, presidente del Comitato, informato dell’andamento della riunione, il quale ha già preso contatti con esponenti della giunta – riuniremo il Consiglio del Comitato commercianti e definiremo la strategia da contrapporre a queste decisioni dell’amministrazione comunale, che dal nostro punto di vista sono folli". L’amarezza è alimentata dal fatto che finalmente per gli esercizi commerciali del centro storico di Finale il Natale 2024 avrebbe potuto e dovrebbe rappresentare un punto di svolta per le loro attività che in questi anni, praticamente da dopo il terremoto, hanno molto sofferto e non si sono riprese. Anzi, la situazione è andata peggiorando, compromessa dalla chiusura del vecchio ponte sul Panaro, che forse solo a fine ottobre riaprirà, e dal perenne cantiere eretto nella centralissima piazza Garibaldi, il salotto della città.
I commercianti non hanno gradito, in particolare, la proposta di circoscrivere il perimetro di collocazione delle luminarie. "Finora – fa presente Magni – l’amministrazione aveva sempre condiviso questa iniziativa natalizia, sobbarcandosi il costo cui noi contribuivamo con un 35-40%, come successo anche l’anno scorso. Però, rimaneva nostra facoltà decidere la zona da coprire, che noi si cercava di fare quello che fanno sempre tutti, distribuendo le luminarie in modo omogeneo attraverso tutto il centro. Dato che il nostro comitato ha 102 iscritti nel centro storico non ci si può limitare solamente alle 3 indicazioni proposte, lasciando fuori una settantina di esercizi". Dopo che da 3 anni la circolazione della piazza è stata fortemente ostacolata dal cantiere e il ponte è chiuso da 5 anni, il Natale 2024 i commercianti si attendono segni un ritorno alla normalità in tutti i sensi, anche del clima di festa.
"Nella nostra piccola realtà – dice Magni - molti puntano sul mese di dicembre col Natale per riprendersi, ma se si illuminano solo 3 punti del paese e il resto resta buio rimane una iniziativa incompiuta. Non sono certo le luminarie che mandano le persone dentro i negozi, tuttavia concorrono a creare quell’ambiente di festa favorevole che incentiva la frequentazione del centro". Il dibattito è soltanto all’inizio. La polemica sulle luminarie rischia di tenere banco anche nelle prossime settimane. Il dado è tratto e ora toccherà all’amministrazione chiarire la propria posizione in relazione agli addobbi e alle luci natalizie che sono una tradizione in tutti i territori.
Alberto Greco