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"Piero Sugar, signore d’altri tempi Aveva la forza della tranquillità"

"Piero era un signore di un’altra epoca. Una persona molto elegante, formale e presente". Alberto Bertoli, cantautore e figlio del grandissimo artista Pierangelo Bertoli, ricorda Piero Sugar, produttore ed editore discografico, nonché marito di Caterina Caselli, venuto a mancare nella notte tra l’11 e il 12 giugno nella sua casa di Milano. "Ho stretto la mano a Piero una volta. Purtroppo, non ho avuto tanti rapporti con lui, come invece ha avuto mio padre" spiega il cantautore. Bertoli racconta, invece, di aver avuto più contatti con Filippo Sugar: "Siamo amici di famiglia. Spesso sono andato a Milano per parlare dei miei progetti. Mi dispiace tanto perché so che era molto legato a suo padre e che gli ultimi anni non sono stati i migliori per la salute di Piero. Ma ha vissuto una gran bella vita".

Bertoli poi rievoca il rapporto di Pierangelo con la coppia: "Mio padre fu il primo vero artista che diede a Caterina Caselli la sicurezza di poter fare il mestiere della discografica. Dopo essere stato scritturato da lei ebbe successo e Caterina agli occhi del marito diventò credibile anche in questo settore".

Ma c’è una scena che ad Alberto viene in mente con il sorriso: "Qualche anno fa Caterina mi raccontò che Piero tornò a casa con la sua solita tranquillità, una caratteristica che l’ha sempre contraddistinto, dicendo che avevano provato a rapirlo. Il suo modo di raccontarlo fu quasi surreale. Ma anche durante le tre crisi discografiche – spiega Bertoli – il produttore della Sugar è sempre stato calmo, nonostante in quegli anni accadesse di tutto".

Ylenia Rocco