VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Vignola, picchiava la madre: finisce in manette

L’uomo, 44 anni, dopo anni di violenze è stato denunciato dalla sorella. Deteneva armi, i carabinieri le hanno sequestrate

Picchiava la madre, finisce in manette

Picchiava la madre, finisce in manette

Vignola, 18 giugno 2024 – Per ben due anni ha maltrattato l’anziana madre, denigrandola, strattonandola e picchiandola così forte da farle perdere l’udito. La pensionata viveva in una condizione di puro terrore: sovente il figlio, ovvero la persona che più avebbe dovuto prendersi cura di lei, la minacciava infatti di morte. Domenica sera l’uomo, un 44enne di Vignola accusato di maltrattamenti ai danni dell’anziana madre, una 73enne è stato arrestato dai carabinieri in flagranza differita. Ad avvisare i carabinieri è stata la sorella dell’indagato, preoccupata appunto per la situazione dell’anziana madre e, soprattutto, per quello che avrebbe potuto capitarle ancora. La donna aveva spiegato infatti come la 73enne da tempo fosse vittima di condotte violente da parte del fratello e figlio convivente, che più volte aveva aggredito fisicamente e verbalmente la vittima: minacce anche di morte, pugni, calci, strattonamenti e prese al collo che sarebbero iniziate già nel 2022. In una circostanza, le botte avevano causato all’anziana la temporanea invalidità della perdita dell’udito.

A seguito della segnalazione da parte della figlia della vittima i carabinieri si sono subito recati nell’abitazione dell’indagato per sequestrare le armi che l’uomo deteneva legittimamente e acquisire le dichiarazioni della pensionata. Mentre la pensionata, insieme alla figlia verbalizzava la denuncia dinanzi ai militari, l’uomo aveva iniziato ad inviare alle madre e sorella diversi messaggi telefonici dal tenore gravemente minaccioso, ritenendole, l’indagato, responsabili del ritiro delle sue armi. Messaggi che, ovviamente, soprattutto nell’anziana madre causavano un forte stato di agitazione e di paura, soprattutto all’idea del rincasare e di dover patire ulteriori violenze e vessazioni. I Carabinieri, ricorrendone i presupposti di legge e di concerto con la procura, tornavano quindi nell’abitazione dell’uomo arrestandolo in flagranza differita, in base ovvero alla norma che consente l’arresto, anche fuori dai casi di flagranza del reato, in seguito all’acquisizione di elementi di prova ottenuti sulla base di documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione telematica. Nei confronti del 47enne sono quindi scattate le manette e sabato il gip ha convalidato l’arresto e, su richiesta della procura, disposto nei confronti del figlio violento la misura cautelare in carcere.