Modena, 14 marzo 2024 – Ancora traumatizzato e incredulo Idrissa Diallo, 23enne della Guinea, protagonista, suo malgrado, del video choc che mostra i pugni sferratigli da un carabiniere ieri a Modena. Fuori dal Policlinico ha raccontato l’episodio, ancora visibilmente turbato. “Non avevo i documenti – racconta il ragazzo -, e hanno subito iniziato a picchiarmi. Io li avevo lasciati a casa e volevo chiamare un mio amico ma non gli interessava. Hanno cercato di farmi salire in macchina”.
Il ragazzo, che vive in Italia da 8 anni, non si capacita di quanto accaduto: “Non mi era mai successa una cosa del genere. In caserma mi hanno buttato a terra e mi hanno picchiato ancora, molto forte, ho avuto paura di morire”.
Scosso anche il datore di lavoro del ragazzo, Mario Campo; si erge in sua difesa: "Hanno preso un granchio, la persona sbagliata – dice il titolare del Ristorante Pasticceria Siciliano "Cirisiamo" - Sono sei anni che lavora per questo locale, non ha mai fatto nessun errore. Non ha ancora capito cosa gli è successo".
E descrive il ragazzo come “una persona squisita e dedicata". "Mi chiama papà Mario, l'ho cresciuto professionalmente. Lavora qui da sei anni. È arrivato col barcone, ha preso la protezione internazionale e attraverso l'assistente sociale è arrivato a lavorare qui, prima come lavapiatti, poi ha fatto carriera e ora è cuoco ai secondi", racconta.
Ieri mattina "è capitato che non aveva i documenti in tasca, ma a casa e gli hanno detto che lo dovevano arrestare – continua il signor Campo – Non hanno usato la delicatezza di prendere per buono quello che gli diceva, pensavano fosse sospetto ma hanno preso un granchio grosso e qualcuno ne pagherà le conseguenze. È uno di quelli che ha fatto il percorso giusto: in Guinea sta costruendosi la casa, manda i soldi ai genitori. Non si può fare di tutta l'erba un fascio".