GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Piano ’mille alloggi’, tutti d’accordo: "Un modello possibile per l’Italia"

Sì all’iniziativa della giunta da Cisl, Sicet e piccoli proprietari. Polemica Modena civica: "L’idea è nostra"

L'affitto 'mangia' il 36 per cento dello stipendio

L'affitto 'mangia' il 36 per cento dello stipendio

Modena, 22 dicembre 2024 – "Bene il piano da 1000 alloggi per le famiglie. Combattiamo insieme l’emergenza casa". Si respira consenso intorno alla proposta lanciata venerdì dal sindaco Massimo Mezzetti e dalla assessora Francesca Maletti in occasione dell’incontro di Natale con i giornalisti: trasformare attraverso un cambio di destinazione d’uso temporaneo uffici sfitti e locali del terziario in appartamenti affittabili a canoni calmierati tutelati dal Comune. "Il sindaco di Modena l’ha detto in modo chiaro: i prezzi pazzi delle case sono ‘una vergognosa bolla speculativa’", sottolineano Rosamaria Papaleo, leader di Cisl Emilia Centrale, ed Eugenia Cella segretaria generale del Sicet, il sindacato degli inquilini. "Perché di questo stiamo parlando quando un affitto divora il 36% di uno stipendio, le famiglie sono allo stremo e le culle restano vuote. Prende forma una strategia cittadina, a lungo richiesta da Cisl e Sicet, che può caratterizzare Modena come riferimento per spazzare il vento dell’emergenza casa che soffia in tutt’Italia. Siamo in campo e continueremo a farlo mettendo al centro quel concetto di partecipazione che per noi è fondamentale".

L’operazione dei 1.000 alloggi in due anni, aggiunge il sindacato, "si integra con il piano appena partito per la rigenerazione delle case popolari sfitte. Alloggi che dalla prossima estate saranno per 12 anni a disposizione anch’essi delle famiglie, sotto forma di edilizia residenziale sociale, con un canone d’affitto (comprensivo di bollette e spese condominiali) non superiore al 30% del reddito netto di un nucleo".

Per Papaleo e Cella è "una misura sulla quale chiediamo di continuare ad investire, dal momento che in questa prima fase sono 50 gli appartamenti candidati tra Modena, Sassuolo e Carpi su 200 unità in disuso che necessitano di essere rimesse a servizio delle famiglie. La Regione può e deve crederci di più e il dialogo con Cassa Depositi e Prestiti, che finanzia i mutui necessari, deve proseguire".

Parere positivo al piano anche da Uppi Modena, l’Unione dei piccoli proprietari di immobili: "Restano ancora due nodi fondamentali – sottolinea il presidente Lorenzo Cottignoli – le nuove costruzioni e gli affitti di media durata per studenti e lavoratori stagionali. Sulle nuove costruzioni crediamo non si possa prescindere da un rilancio significativo dei finanziamenti dello Stato, specie se, come è stato dichiarato, si vuole agire sulla rigenerazione urbana e per di più a costi di acquisto contenuti e garantendo anche una buona qualità costruttiva, sia dal punto vista funzionale che estetico". Sugli affitti di medio periodo, "crediamo di avere idee e proposte da mettere in discussione insieme alle altre associazioni della proprietà". In particolare, "si potrebbe costituire un nuovo soggetto, partecipato dal pubblico e dalle associazioni imprenditoriali, per garantire e gestire questo tipo di locazione".

A rivendicare invece la primogenitura dell’idea dell’amministrazione è Modena civica, che coglie l’occasione per l’ennesima stoccata politica al sindaco: "Il nuovo Piano Casa annunciato dal Comune di Modena – commentano Katia Parisi e Rosario Maragò, consigliere comunale e presidente di Modena Civica – è sicuramente un’ottima notizia, anche perché ricalca appieno gli ordini del giorno di Modena Civica approvati all’unanimità nella scorsa legislatura. Quelle che sono state comunicate alla città come nuove idee per contrastare l’emergenza abitativa, non sono nient’altro che il ‘copia e incolla’ di quanto già discusso in passato, a riprova della forte valenza delle nostre proposte e competenze".

Il riferimento è a un ordine del giorno del maggio 2023 che prevedeva il cambio di destinazione d’uso da un ufficio in abitazione, "dove ovviamente ci sono le condizione per poterlo fare, in modo gratuito per i proprietari". Sempre nella passata legislatura veniva approvato un documento che contemplava "il potenziamento di Agenzia Casa ed il suo ritorno a gestione diretta da parte del Comune, dopo gli anni non felici dell’affidamento all’esterno".