Per il Carpi un pareggio che vuol dire solidità

I biancorossi reggono la sfida costruendo almeno tre occasioni da rete. Il punto conquistato vale un più sette sulla zona play out.

Per il Carpi un pareggio che vuol dire solidità

Puletto contrastato da un giocatore avversario

CARPI

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CAMPOBASSO

0

CARPI (4-3-1-2): Sorzi; Tcheuna, Zagnoni, Calanca, Verza (34’st Rossini); Contiliano, Mandelli, Figoli; Puletto (18’st Nardi); Saporetti (28’st Stanzani), Gerbi (28’st Sall). A disp. Pezzolato, Lorenzi, Mazzoni, Zoboletti, Cecotti, Mazzali, Amayah, Nardi, Cortesi, Sereni. All. Serpini.

CAMPOBASSO (3-4-1-2): F. Forte; Mancini, Mondonico, Calabrese; Morelli (34’st Haveri), Pellitteri, Scorza (18’st Baldassin), Pierno; D’Angelo (34’st Prezioso); Di Nardo (28’st Spalluto), Di Stefano (18’st R. Forte). A disp. Guadagno, Bosisio, Benassai, Celesia, Serra, Bigonzoni, Lombari. All. Braglia.

Arbitro: Pasculli di Como

Note: paganti 1200, abbonati 470. Espulso al 48’st Calabrese per doppia ammonizione. Ammoniti Pellitteri, Contiliano, Calabrese, Mancini. Angoli 2-3. Recupero 1’pt e 4’st

Il sesto pari su 14 gare della stagione del Carpi lascia nell’aria la stessa sensazione di solidità delle ultime 2 vittorie che avevano riportato i biancorossi in zona playoff. Il Carpi da Pesaro ha svoltato e lo ha confermato anche contro il Campobasso, una delle rivali più quadrate passate dal "Cabassi", dove la squadra di Serpini continua a tenere chiuso il fortino. Lo 0-0 (terzo clean sheet stagionale) contro i molisani – che vale il +7 sulla zona playout – è stato il frutto di una gara equamente divisa fra le due squadre per occasioni nei due tempi, un mix di organizzazione tattica e ardore da battaglia su un terreno di gioco (mai così brutto il "Cabassi", reduce da una semina programmata che dovrebbe dare i frutti fra 15 giorni) che di certo non ha favorito le trame palle a terra. Serpini se l’è giocata con gli stessi uomini di Pineto, chiedendo a turno a Mandelli e Contiliano di sorvegliare D’Angelo, trequartista con pedigree da B che poteva essere l’uomo della svolta per la squadra di Braglia, ma non ha visto palla. Il Carpi ha controllato bene per 20’, mettendo poi in fila le tre occasionissime: Saporetti però ha calciato alto da due passi sul secondo palo dopo il tiro di Contoliano, poi Puletto dopo una serie di rimpalli (Gerbi murato da due passi) ha sfiorato il sette e Verza col mancino ha solo fatto venire i brividi a Francesco Forte, senza trovare lo specchio. Un triplo sussulto a cui il Campobasso – che ieri ha portato a 10 le gare utili, sorretto da oltre 400 tifosi – ha risposto solo con un tiro svirgolato di Scorza. Altra qualità quella molisana nella ripresa, quando è servito Verza per chiudere un Di Stefano lanciato verso Sorzi, poi dopo un tiro centrale di Di Nardo è salito in cattedra il portiere biancorosso, strepitoso due volte in pochi minuti sulle stoccate a colpo sicuro da distanza ravvicinata del neoentrato Riccardo Forte (che però aveva toccato con la mano) e soprattutto Mondonico. Quelle, a 25’ dalla fine, sono state le ultime due emozioni di una gara che nel finale ha visto le due squadre annullarsi nonostante i 9 cambi dei due tecnici e il rosso, arrivato solo al 93’, sulle spalle del molisano Calabrese di cui il Carpi non ha avuto il tempo per approfittare.

Davide Setti