REDAZIONE MODENA

Pd, la protesta dei sindaci: "Così impoverite le famiglie"

Amministratori sotto la Prefettura "contro i tagli di Giorgetti e Meloni"

Sindaci ed esponenti del centrosinistra ieri mattina sotto la Prefettura

Sindaci ed esponenti del centrosinistra ieri mattina sotto la Prefettura

Davanti alla prefettura in viale Martiri si sono ritrovati ieri mattina militanti, cittadini e amministratori del centrosinistra dei Comuni della provincia di Modena, ai quali è stato chiesto di tenere tra le mani la fascia tricolore, senza indossarla, "per rendere anche simbolicamente visibile la forte contrarietà a una manovra che aggraverà le finanze locali, già compresse negli scorsi anni a causa delle scelte nazionali".

A commentare la manifestazione Stefano Vaccari e Massimo Paradisi segretario e responsabile Enti locali e Politiche di area vasta del Pd modenese. "Dal prossimo anno oltre 1 miliardo e trecento milioni verranno a mancare nelle casse dei municipi italiani. La situazione per i nostri Comuni, e di conseguenza per le nostre comunità, sta diventando insostenibile, con il concreto rischio di un ridimensionamento della spesa sociale proprio nel momento in cui famiglie si stanno impoverendo".

Secondo gli ultimi dati Istat, in Italia ci sono oltre 900 mila famiglie in affitto (circa il 45% del totale) in condizione di povertà assoluta. "La casa è un diritto, e quella abitativa è un’emergenza nazionale". Su questo versante il Governo agisce "non solo riducendo le risorse a disposizione dei Comuni, e di conseguenza per le politiche sociali, ma taglia anche due sostegni fondamentali di cui era promotore, quello per gli affitti e quello per le morosità incolpevole".

Mentre molti Comuni sono alle prese con le alluvioni, Meloni riduce di quasi 400 milioni di euro la spesa per investimenti sulla messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e gestione del dissesto idrogeologico".

La scure di Meloni e Giorgetti "impoverisce i cittadini anche colpendo la sanità pubblica: solo 1 miliardo e 300 milioni di finanziamento per il 2025 e 1 miliardo per il 2026. Il più basso stanziamento di risorse in rapporto al Pil degli ultimi 15 anni. Depennate 30mila assunzioni di medici ed infermieri. Si allungheranno le liste d’attesa e chiuderanno reparti di cura". La manovra "non risparmia nemmeno la scuola, con la riduzione di 5.660 posti dell’organico dell’autonomia e di 2.174 posti del personale ausiliario".