GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Pd, la Festa itinerante. Modello ’street food’ per finanziare i circoli. Ma occhio ai costi

Il partito studia una formula per agevolare i territori ad oggi meno attivi. Noleggio di container, pedane e amplificazione trasportabili ovunque. E per la kermesse provinciale si valutano sedi alternative all’Ippodromo.

Un ristorante alla Festa provinciale dell’Unità di Modena

Un ristorante alla Festa provinciale dell’Unità di Modena

Non più solo la Festa provinciale all’Ippodromo, che pur con tutti i difetti e la resa economica più magra che in passato, resta comunque la principale entrata del partito: prende piede la formula della ‘Festa diffusa’, o come la chiama, qualcuno uno ‘Street food democratico’ da affiancare all’appuntamento principale. L’idea prospettata nel partito modenese – che risale già alla segreteria Solomita e che sarà modellata meglio nel corso dell’attuale segreteria Vaccari – è per il momento poco più che una suggestione. Ma è una pista su cui si sta lavorando.

"È un modo – spiega un militante – per valorizzare i territori e favorire la partecipazione dal basso, un po’ un ritorno alle origini se vogliamo: così che anche i circoli dei piccoli Comuni, le frazioni, i quartieri possono coinvolgere cittadini e residenti e garantirsi magari un’entrata autonoma". Lo schema comprenderebbe un periodo temporale che va da giugno a settembre: si definisce un calendario e a rotazione i territori che vogliono partecipare – soprattutto quelli che attualmente non prevedono momenti del genere e a cui non dispiacerebbe trovare occasioni di autofinanamento – ‘prenotano’ un weekend lungo o una settimana.

Il partito ha già preso contatti con aziende che allestiscono container per uso cucina e che noleggiano pedane, luci, impianto di amplificazione. Questa formula garantirebbe ‘chiavi in mano’ ai richiedenti tutti gli arredi e le forniture di cui c’è bisogno: i furgoni per somministrare alimenti e bevande, gazebo, palco, impiantistica musicale. Da integrare con le sedie e i tavoli in dotazione del partito. Così da creare aree ’trasportabili’ nelle quali organizzare momento gastronomico, concerti, dibattiti. Tutto materiale e arredi rimovibili, niente costruzioni statiche. Una volta finita la festa, si ’sbaracca’ tutto e si rimonta altrove. I circoli che le organizzano devono ‘solo’ individuare lo spazio, reclutare i volontari per il servizio, stilare un programma di intrattenimento.

La formula desta interesse, sebbene occorra fare i conti. Una stima avverte che chi adotta il format deve essere consapevole che per rientrare dalle spese e magari guadagnarci qualcosa occorre assicurarsi nell’arco temporale indicato un numero di almeno 400 coperti (una media di 100-200 coperti a serata) e incassare 15-20mila euro.

Quanto alla Festa provinciale, la kermesse per ora è confermata all’Ippodromo, salvo sorprese. Il contratto è da rinnovare. Non mancano peraltro le perplessità sulla location: c’è a chi nel partito l’Ippodromo non piace. Il format in questi due anni è apparso eccessivamente ridotto, la varietà dei ristoranti penalizzata, il luogo difficilmente raggiungibile da alcuni punti della città e della provincia, la concomitanza con le corse dei cavalli in qualche caso ha reso necessario abbassare la musica. Anche la formula dei dibattiti – ma questo valeva già per gli ultimi anni di Ponte Alto – quando mancano le personalità di richiamo mostra la corda.

Cresce il desiderio di ipotesi alternative. Sono in corso approfondimenti con il Comune di Modena per aree disponibili in città, per ora top secret. Una delle suggestioni è anche Bosco Albergati, nell’area dove attualmente si svolge la festa intercomunale, di una proprietà vicina al partito: spazio più ampio, strutture già esistenti che andrebbero solo allargate. Ma sulla praticabilità dell’ipotesi sono in pochi a crederci: si tratterebbe di andare fuori Modena, "i modenesi non verrebbero", e anche per chi viene da alcuni territori della provincia sarebbe un problema. "Al di là della location comunque – è la riflessione – la forza della festa è nella programmazione degli eventi: i concerti e gli appuntamenti di maggior richiamo oltre per esempio a Francesco Costa hanno determinato il picco di partecipazione con relative ricadute economiche positive".