GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Pd, il giallo dell’estate. Convocazioni fantasma e incognita dimissioni . Ora è guerra di nervi

Il segretario provinciale Solomita lascerà sabato, Venturelli non si sa. Si è sparsa la voce di una chiamata a rapporto a Roma per martedì. Ma nessuno ne ha traccia scritta. Tensione su chi guiderà il partito . .

Pd, il giallo dell’estate. Convocazioni fantasma e incognita dimissioni . Ora è guerra di nervi

Pd, il giallo dell’estate. Convocazioni fantasma e incognita dimissioni . Ora è guerra di nervi

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Modena, 4 luglio – Il segretario provinciale e capo di gabinetto del sindaco Roberto Solomita si dimetterà sabato in direzione: quando lo farà anche la segretaria cittadina e adesso assessora Federica Venturelli? Si può escludere il commissariamento se Venturelli non lascia a breve? A un certo punto, nel pomeriggio di ieri, si è sparsa la voce di una convocazione per martedì prossimo dei due segretari a Roma. Chiamata a rapporto di cui si parla insistentemente, ma di cui nessuno al momento ha una traccia scritta. Sarà vero? I misteri dell’estate del Partito democratico modenese non sono una nuova collana editoriale, ma le mosse sofisticate di una partita a scacchi che si sta giocando tra Roma e la riottosa periferia dell’impero.

Arde ancora il conflitto a bassa intensità (per ora) tra il partito nazionale e quello locale, dopo la doppia esclusione di Andrea Bosi, rappresentante a Modena dell’area Schlein, prima dalla giunta, poi dalla presidenza del Consiglio. Laddove invece da Roma avevano caldeggiato la necessità di rispettare l’equilibrio tra le anime del partito. L’atto di insubordinazione – così viene letto dal nazionale, dalla segretaria Elly Schlein a Stefano Bonaccini, fino ad arrivare a Igor Taruffi, Davide Baruffi, Luigi Tosiani – è giudicato inaccettabile, ma nessuno vuole arrivare a un conflitto esplicito che macchierebbe allo sguardo pubblico una larga vittoria nella prima città al voto dell’Emilia Romagna tre settimane fa. Meglio una manovra avvolgente che determini un cambio alla guida del partito cittadino senza scossoni teatrali, se possibile.

La notizia-non notizia della convocazione, probabilmente fatta trapelare ad arte, serve a surriscaldare ulteriormente il clima, a esercitare una pressione su Venturelli, che, nonostante il sindaco lo abbia chiesto ufficialmente, al momento non ha fatto sapere se intende dimettersi o meno. Il motivo? Lasciare l’incarico adesso significherebbe non riuscire a organizzare la successione, rischiare dunque di perdere il controllo del partito, la vera polizza d’assicurazione sul suo futuro politico. Fare l’assessora e basta la priverebbe del paracadute, le sue sorti dipenderebbero solo dal sindaco e si esporrebbe alla imprevedibilità delle vicende amministrative.

Riuscire invece ad assicurarsi un passaggio di testimone soft, magari a una figura individuata nel suo gruppo di riferimento, vorrebbe dire puntellare il proprio futuro politico. Il problema è che per farlo serve tempo. E di tempo sia il sindaco, sia il partito nazionale non vogliono darglielo. Sono già parecchio indispettiti, per usare un eufemismo. Va detto che a quanto pare sarebbe prossima la convocazione di una segreteria cittadina: sarà posto il tema delle dimissioni?

Ed ecco che un’altra ‘arma’, evocata per esercitare pressione ma mai esibita o pronunciata davvero (come la fantomatica convocazione a Roma), è il commissariamento, il colpo di imperio che attraverso la segreteria provinciale destituirebbe in modo più o meno plateale Venturelli affidando a un traghettatore la guida del partito fino all’assemblea per eleggere il nuovo titolare. Da Statuto i più cavillosi hanno notato che non è facile silurare un segretario: l’obiettivo sarà quello dunque di ottenere lo stesso risultato trovando una soluzione politica più che disciplinare. Una delle alternative più accreditate per la successione a Venturelli sarebbe Marco Forghieri, attuale presidente dell’assemblea cittadina, supportato però da una cordata alternativa all’attuale conduzione. Chi la spunterà?

Nel frattempo è imminente la nomina del capogruppo in Consiglio. Il designato è Diego Lenzini, tra l’altro uno dei candidabili anche alla segreteria. La sua ufficializzazione dovrebbe avvenire a ore, anche perché lunedì si eleggono le commissioni in Consiglio e occorrono i capigruppo.