
La Regione ha prorogato il termine per gli avvisi di pagamento alle aziende del settore biomedicale. Colla e Fabi: "Continueremo a fare pressione sul Governo per abrogare la norma e tutelare la filiera" .
Slitta al 31 dicembre la scadenza degli avvisi di pagamento del Payback sui dispositivi medici, con la possibilità di rateizzazione. Questo è quanto deciso dalla Regione Emilia-Romagna che annuncia l’attivazione immediata di un tavolo tecnico regionale permanente con le rappresentanze del biomedicale.
"Abbiamo portato al centro del dibattito una norma che, comunque la si consideri, rischia di creare gravi problemi sia al sistema pubblico che a quello privato. Continueremo a batterci per una revisione del meccanismo – spiegano il vicepresidente con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e l‘assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi – e insieme alle imprese del settore e alle loro rappresentanze proseguirà la pressione della Regione sul Governo per la sua abrogazione. Questo a salvaguardia della tenuta del Sistema sanitario nazionale e della tutela della salute delle persone, oltre che per scongiurare situazioni di incertezza e difficoltà delle imprese e per l’intera filiera del biomedicale, strategica per l’Emilia-Romagna e per il Paese".
La discussione verrà portata anche in un incontro previsto nel distretto biomedicale di Mirandola di tutti i soggetti coinvolti.
La prima udienza, al Tar del Lazio, è invece in programma per il prossimo 11 febbraio.
La decisione è stata condivisa dalla Regione con le associazioni di rappresentanza del comparto biomedicale durante un incontro a Bologna: al confronto, insieme al vicepresidente, Vincenzo Colla, e all’assessore, Massimo Fabi, anche i vertici delle associazioni di categoria emiliano-romagnole, ovvero Agci, Comitato unitario delle professioni intellettuali degli ordini e dei collegi professionali, Commissione Regionale Abi, Confagricoltura, Confapi Emilia, Confapindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Cna, Confesercenti, Confimi Romagna, Confindustria, Confprofessioni, Legacoop, Anci, Unioncamere, Uncem e Confsal.
La Regione, stando ai termini di legge, nei giorni scorsi, ha inviato alle imprese emiliano-romagnole la richiesta di pagamento del payback sui dispositivi medici, ovvero il sistema introdotto con una normativa nel 2011, stabilendo un tetto alla spesa pubblica per i dispositivi medici sia a livello sia nazionale che regionale. Nel caso di sforamento del tetto, le Regioni dovevano coprire i costi in eccesso.
Nel 2015, con una modifica di legge, è stato previsto che le aziende fornitrici di dispositivi medici partecipassero al ’ripiano’ del debito, contribuendo fino al 50%. Questo per il periodo 2015-2018.
Questo si applica alle oltre cinquecento aziende del comparto in Emilia-Romagna. Si tratta infatti di un settore che impiega 14mila lavoratori e che rappresenta circa il 23% del Pil regionale. Le grosse multinazionali medtech insediate in regione sostengono una filiera di centinaia di Pmi locali e 5mila posti di lavoro.