Alla mensa delle scuole elementari Anna Frank di Formica ’spunta’ un bullone in un piatto di pasta coi piselli. Questa, in sintesi, è la denuncia fatta pubblicamente dalla capogruppo in consiglio comunale del Centrodestra per Savignano, Emanuela Grandi, la quale ha annunciato che già domani, tramite posta certificata, invierà una interrogazione in consiglio comunale. "Secondo quanto ho appreso da mie colleghe (anche Grandi infatti è docente a Savignano, ma alle Crespellani), l’episodio dovrebbe risalire allo scorso 30 gennaio. Nell’occasione, da quanto ho appurato, un bambino si sarebbe trovato un bullone nel suo piatto di pasta con i piselli. Ha quindi avvertito la maestra che si è rivolta alle cuoche e, da lì, sarebbe partita anche la segnalazione al gestore della mensa. Ho solo appreso in questi giorni l’episodio, che ritengo gravissimo e inammissibile. Non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto succedere se quel bullone fosse stato ingerito. Per questo, già domani, invierò all’amministrazione un’interrogazione a risposta scritta".
Ad essere informata dell’accaduto da Grandi è stata anche il segretario locale della Lega, Lucilla Semeraro, che si è definita "indignata e spaventata". Si tratta ora, in ogni caso, di capire come mai un bullone sia finito in quel piatto. Nessuna ipotesi è scartata al momento. Intanto il dirigente scolastico, Gennaro Scotto Di Ciccariello, commenta: "Spero vivamente vengano evitate strumentalizzazioni politiche su un argomento delicato come la salute dei nostri ragazzi".
Il sindaco di Savignano, Enrico Tagliavini, non si tira indietro. Spiega infatti il primo cittadino: "Abbiamo ricevuto la segnalazione di questo episodio molto grave solo ieri (venerdì, ndr), quando la referente mense delle scuole primarie ha chiamato il nostro Ufficio Scuola. È quindi immediatamente partita la contestazione all’appaltatore del servizio. Purtroppo si tratta di una segnalazione decisamente tardiva (l’episodio sarebbe del 30 gennaio) e ciò che crea non poche difficoltà nel ricostruire esattamente l’accaduto. Devo dire che, oltre alla gravità del problema, che poteva incidere sulla salute di un alunno, mi preoccupa molto il ritardo della comunicazione, si doveva segnalare tempestivamente il fatto a chi fornisce il servizio (il Comune, tramite l’Unione). Constato con amarezza che si sono attesi quasi 20 giorni e si è preferito avvisare un consigliere di minoranza o un giornalista prima di noi. In questo modo, come detto, mettendo a repentaglio la possibilità di capire cosa sia realmente accaduto. Andremo ovviamente a fondo della vicenda, ma non si può che rammaricarsi quando la convenienza politica viene messa davanti al benessere dei bambini".
Marco Pederzoli