VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Partorisce in ambulanza, lieto fine per Giulia. Sua mamma Francesca: “Il presidio di Pavullo non andava chiuso”

Partita di notte da Fanano, è stata raggiunta dal 118 e la piccola è nata lungo il tragitto. I genitori: “Troppo lontani dall’ospedale”

Francesca Lorenzini ha dato alla luce alla sua bambina durante il viaggio la scorsa notte, provenendo da Fanano. Al suo fianco il marito Simone Bononi

Francesca Lorenzini ha dato alla luce alla sua bambina durante il viaggio la scorsa notte, provenendo da Fanano. Al suo fianco il marito Simone Bononi

Modena, 30 luglio 2024 – Aveva davvero fretta di venire al mondo e non ha atteso nessuno: neppure l’arrivo in ospedale. Così la piccola Giulia, 2 chili e 900 grammi, ha sorpreso tutti nascendo direttamente in ambulanza grazie al supporto dei medici e sanitari del 118. È una storia a lieto fine quella che arriva da Fanano, seppur – dinanzi al miracolo più bello, quello della nascita di un bambino – i genitori della piccola non nascondano l’amarezza per la chiusura del Punto nascite di Pavullo. “Mi sono svegliata alle 2.30 di notte con dolori alla pancia. Già il primo parto era stato veloce; mi avevano detto di partire subito e alle 3, con mia madre, sono salita in auto.

Arrivati lungo la Fondovalle avevo le contrazioni ogni due minuti e ho capito che non saremmo arrivati in tempo al Policlinico – ha raccontato dal letto di ospedale la mamma della bimba, Francesca Lorenzini, 42 anni –. Ho chiamato l’ospedale per sapere se ritenessero più opportuno che mi fermassi al vicino nosocomio di Vignola e come procedere.

Mi hanno detto di chiamare l’ambulanza e ci siamo trovati a Marano. Mi hanno caricato e a Vignola ci siamo fermati, perché mi ha visitato il medico che ci ha poi seguito in auto ma, arrivati a Modena, alla rotonda del Grappolo la piccola aveva deciso che era ora di venire al mondo.

Ci siamo fermati, il medico è salito e la bambina alle 4.13 è nata. È stata tosta – ha detto ancora la mamma – ma di breve durata. Avevo il termine proprio domenica”. “Sono arrivato che era tutto finito – ha detto il papà Simone Bonomi detto Teddy – io ero rimasto con l’altra bimba. È andato tutto bene ma secondo me il Punto nascite dell’ospedale di Pavullo era da tenere aperto: soprattutto per il bacino montano. Noi abbiamo la Fondovalle ma siamo partiti che c’era poco traffico. Se fossimo partiti al pomeriggio mia moglie avrebbe partorito in auto. Per non parlare di quando c’è neve o ghiaccio e ci sono gli animali vaganti”. “Un’ora e dieci ci vuole per arrivare giù – ha sottolineato ancora – Pavullo è più vicino. Per non parlare di chi vive a Pievepelago. A noi è andata bene ma non saremo i primi e neppure gli ultimi se non riaprono”.

I genitori hanno però plaudito alla professionalità dei sanitari del 118 e del medico. “Sono stati tutti molto bravi, mi hanno tranquillizzato”. “Si è trattato di un parto precipitoso, non prevedibile che si svolge nell’arco di poche ore. Fortunatamente non si tratta di parti molto frequenti ma la rete ha funzionato, l’assistenza sanitaria ha fortunato – ha sottolineato il professor Antonio La Marca, direttore di ostetricia e ginecologia del Policlinico. Infatti la paziente ha partorito in ambulanza, vicino al policlinico senza riportare alcuna complicanza per se stessa e per la neonata”.