Wolfsburg
1
Sassuolo
1
Wolfsburg (4-4-2): Schulze; Baku, Zesiger, Bornauw (1’ s.t. Odogu), Cozza; Gerhardt, Kaminski, Philipp, Amoako (1’ s.t Broger); Pejcinovic, Wind. All. Kovac (Klinger, Braun, Borset, Akaegbobi, Georgiadi) Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Toljan (40’ s.t. Paz), Erlic, Viti (18’ s.t. Tressoldi), Viña (1’ s.t. Missori), Henrique (34’ s.t. Flamingo), Lopez; Defrel, Bajrami (30’ s.t. Volpato), Laurienté (18’ s.t. Ceide); Pinamonti (30’ s.t. Mulattieri). All. Dionisi (Pegolo, Cragno, Miranda, Antiste, Leone)
Arbitro: Rene-Alexander Rose (Ropke, Karrasch)
Reti: 26’ p.t. Wind, 42’ p.t. Bajrami.
Note: ammoniti Henrique, Gerhardt.
Questa volta prestazione e risultato vanno di pari passo, e il Sassuolo esce dalla Volkswagen-Arena con un pari che sottolinea progressi importanti rispetto all’anonima prestazione fornita dai neroverdi a Parma qualche giorno fa. Un passo avanti, insomma, il pari che il Sassuolo, più che strappare, impone al Wolsfburg in coda ad una prestazione non priva di sbavature difensive ma piena di buone intenzioni. E premiata, alla fine, sia dal gol di Bajrami che al tramonto del primo tempo consente ai neroverdi di raggiungere i tedeschi, ma più in generale da un approccio incoraggiante. Poi resta vero che i neroverdi – nel cui 11 iniziale spiccano i nuovi Vina e Viti, mentre Berardi resta a casa accanto alla moglie Francesca in dolce attesa – sono un cantiere aperto, ma resta vero anche che la gara, subita a tratti, la fanno soprattutto loro, con la personalità che serve. Il Wolsfburg – ottavo in Bundesliga, la scorsa stagione – è avversario di lignaggio, ma il Sassuolo questa volta non è il convitato di pietra visto al Tardini. Al netto di ovvie, ed attese, imprecisioni, i neroverdi si battono e si sbattono dentro partita vera e che di amichevole – vedasi rissa che si scatena a metà ripresa – ha poco.
E se vanno sotto complice il poco equilibrio in fase difensiva – Erlic e Viti sempre troppo lontani tra di loro, ne approfitta Wind che sblocca poco prima della mezz’ora – hanno il merito di risalire. Davanti, quando si accende, il Sassuolo punge anche senza Berardinho, ma non concretizza, almeno fino a quando Bajrami, al tramonto del primo tempo, non si inventa il pari dai 20 metri. La rete dà morale al Sassuolo, che nelle ripresa rischia – Consigli lo salva su Pejcinovic – ma dà progressivamente spessore ad una superiorità di manovra che aveva già fruttato due pali nel primo tempo (Toljan e un vivace Laurientè) costruendo i presupposti di un vantaggio che sfuma solo per imprecisione. Missori sfiora il colpaccio all’ora di gioco, ma trova Schulze, che si ripete poi su Mulattieri al minuto 83 (Defrel spedisce in orbita il tap in) blindando un pari che ai tedeschi va tanto largo quanto va stretto ai neroverdi.
Stefano Fogliani