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Pamela Andress incastrata da una testimone: "Io, rovinata da un ritocco ai glutei"

Modena, la 52enne indagata per la morte di Samanta Migliore durante un trattamento estetico è ai domiciliari. Il giudice: "E’ recidiva"

Pamela Andress e Samanta Migliore

Modena, 14 maggio 2022 - Una testimonianza cruciale ha portato il pm Paquale Mazzei a chiedere l’arresto di Pamela Andress, la 52enne sudamericana indagata per la morte di Samanta Migliore, deceduta a 35 anni il 21 aprile scorso per un intervento estetico abusivo affettuato in casa a Maranello. Il giudice, accogliendo la richiesta della Procura di Modena, ha quindi deciso per la Andress gli arresti domiciliari, che la transgender organizzatrice di concorsi di bellezza sta scontando nella sua casa di Napoli.

Nei giorni scorsi infatti i carabinieri hanno raccolto la testimonianza di una donna che nel 2013 a Napoli si affidò sempre alla Andress per un trattamento con siringhe di silicone ai glutei, riportando gravissime conseguenze che ancora oggi la perseguitano. "Quella donna mi ha rovinata con iniezioni ai glutei". Questa testimonianza, insieme ai presìdi medici sequestrati nella casa campana della Andress, fanno della 52enne una ’recivida’ nei trattamenti estetici abusivi portando l’autorità giudiziaria a contestare il pericolo di reiterazione del reato. Insomma, benché indagata, se libera la donna potrebbe fare del male a qualcun altro. Ecco perché è ora agli arresti domiciliari per morte come conseguenza di altro reato (l’esercizio abusivo della professione medica) e omissione di soccorso aggravata dalla morte della vittima.

L’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata eseguita giovedì pomeriggio dai carabinieri di Sassuolo: la 52enne è stata dunque portata nell’abitazione di residenza, a Napoli. L’inchiesta è portata avanti anche dal comando stazione carabinieri di Maranello e dal Nas di Parma.

L’accertamento autoptico condotto dal consulente nominato dalla Procura, ha individuato la causa del decesso di Samanta in un "meccanismo esiziale (cioè che crea danni) di tipo embolico" attivato dalla iniezione nel seno destro della donna di un fluido semioleoso, una specie di silicone. In particolare, il medico legale ha individuato nella zona trattata una gran quantità di questa sostanza, circa 300 centimetri cubi del fluido semioleoso che sarà oggetto di una ulteriore analisi analitica. Il nesso tra il trattamento e la morte della donna, madre di 5 figli, sembra dunque appurato. Gli inquirenti stanno cercando ora ulteriori testimonianze: pare che la Andress facesse trattamenti estetici abusivi nelle case da anni, pur non avendo alcun titolo. Sono in corso indagini anche per capire chi la rifornisse.

Per il momento Pamela Andress è comunque l’unica indagata per il decesso di Samanta.

La vittima si era sposata da poche settimane con Antonio Bevilacqua, presente in casa nel momento della tragedia: "Samanta mi ha chiamato perché si sentiva male, sono entrato in camera e l’ho vista ricoperta di siringhe – ha sempre raccontato – A quel punto Pamela se ne è andata, il figlio di mia moglie ha chiamato il 118 ma lei mi è morta tra le braccia". Una vita sfortunata quella di Samanta, che in passato era scampata a un tentato omicidio per mano dell’ex marito.