Il contesto, tra contestazione dei tifosi, ritiro prolungato e cena degli auguri di Natale, pare, annullata, l’hanno già raccontato i media che seguono da vicino il Palermo. La vigilia, invece, l’ha raccontata ieri Alessio Dionisi, forse l’ex più atteso della gara tra la capolista neroverde e quei rosanero che, attardati in classifica, possono tranquillamente definirsi nell’occhio del ciclone. Non meno, s’intende, dello stesso Dionisi che, come del resto aveva fatto a Sassuolo fino all’esonero della stagione scorsa – che, peraltro, non salvò i neroverdi dalla retrocessione - le sue responsabilità se le assume mettendoci, per usare un’espressione a lui cara, la faccia. "Anche queste difficoltà fanno parte del mio mestiere, e le mie responsabilità sono abituato ad assumermele. Io costruisco la mia vita sulla credibilità, chi non ti conosce bene giustamente giudica anche per altro, ma va bene così. È giusto che si manifesti il malcontento, questa è la piazza più grande in cui ho allenato: le spalle me le sono allargate con il tempo, allenando in Serie A. È la prima contestazione così forte, ma ho il mio equilibrio e vado avanti per quel che sono". Non altrettanto equilibrato un Palermo uscito, dopo la sconfitta contro il Catanzaro, la sesta stagionale, dalla griglia playoff proprio una settimana prima di una gara che, classifica alla mano, vale doppio.
Per un Palermo che, dice Dionisi, "deve invertire il trend" e per lo stesso Dionisi, cui una sconfitta potrebbe essere fatale. "Al futuro non penso, e sono settimane che dico che non ne voglio parlare. So, però, che non possiamo essere soddisfatti dei risultati ma sono e siamo totalmente concentrati sulla sfida contro il Sassuolo, e sono convinto che possiamo giocarcela", ha detto ancora il tecnico del Palermo, che i suoi li difende a spada tratta. "Sappiamo che non può bastare quel che stiamo facendo, perché siamo una squadra di buonissimo livello, stiamo facendo buone prestazioni ma qualcosa non torna perché i risultati sono negativi", ha aggiunto, chiedendo ai suoi, in vista della sfida di domani "determinazione e lucidità: affrontiamo – ha detto ancora l’allenatore del Palermo - la squadra più forte, servirà essere organizzati anche e soprattutto dal punto di vista mentale". Ci crede, Dionisi, e punta sui suoi: "mi aggrappo – conclude - a quanto di buono abbiamo fatto contro il Catanzaro: abbiamo reagito al gol, abbiamo rimesso in piedi la partita che poi ci ha visti sconfitti e contro il Sassuolo dovremo essere più compatti e corti, e capaci di sfruttare le occasioni che costruiremo con le nostre qualità".
Stefano Fogliani