VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Oreste, il debito lasciato: "Insoluti per 18 mesi"

Il legale di Rosaria Cantoni, sorella dello storico titolare del ristorante "Le rate non pagate dai gestori ammontano a 57.800 euro sino a ottobre 2024".

L’entrata dell’ex ristorante Oreste in piazza Roma

L’entrata dell’ex ristorante Oreste in piazza Roma

Non si placa la querelle scoppiata in relazione al caso del famoso Ristorante Oreste, dopo che l’ex titolare e proprietario, Walter Cantoni ha pubblicamente puntato il dito contro i gestori, accusandoli di aver in sostanza vandalizzato struttura e arredi. Ad intervenire è ora l’avvocato Luca Brezigar, per conto dell’assistita Rosaria Cantoni, sorella di Walter di cui – spiega il legale -, ‘senza alcun filtro, è stato speso pubblicamente ed indebitamente il nome’.

"La signora Cantoni tiene a precisare di non esser mai stata parte né tantomeno autrice di alcuna campagna diffamatoria nei confronti della società Oreste srl e dei non meglio noti procuratori e soci, non avendo mai, in nessuna sede, espresso commenti o rilasciato interviste che riguardassero le vicende relative allo sfratto da ella intimato, in qualità di proprietaria delle sole mura del locale, ed ottenuto nei confronti della società conduttrice Oreste srl – fa presente l’avvocato Brezigar – A questo punto, si intenda, per solo effetto delle dichiarazioni rese dalla società Oreste srl, Rosaria Cantoni ritiene tuttavia doveroso smentire l’affermazione per cui sarebbero rimaste insolute solo pochissime mensilità della locazione commerciale in corso. Le rate rimaste insolute ammontano infatti a ben 57.800 euro sino ad ottobre 2024, data del provvedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità ottenuto, peraltro, in contumacia, senza contare l’indennità di occupazione maturata sino alla data del rilascio a mezzo ufficiale giudiziario, coadiuvato dalla forza pubblica – precisa ancora. Si tratta di oltre un anno e mezzo di mancati pagamenti, danno che si aggiunge all’umano dispiacere di non aver visto proseguire ciò che per la mia assistita rappresentava il ripristino di una delle più famose e storiche attività di ristorazione della nostra città, originata dagli sforzi e dalle capacità imprenditoriali dell’amato padre - afferma ancora il legale, per conto della donna – Questi sono gli unici dati certi, evincibili dai provvedimenti giudiziari. Ogni ulteriore, indebito riferimento alla mia assistita in relazione a tali eventi troverà quindi pronta reazione nelle sedi più opportune, così come accadrà a maggior ragione, nel malaugurato caso in cui qualcuno volesse ingiustamente accusarla di aver commesso una diffamazione a carico di chicchessia".

v. r.