VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Omicidio Modena, prostituta uccisa ad Albareto. Preso il killer

L’uomo, un cliente, si è costituito ai carabinieri. Benedita colpita più volte alla testa con una morsa da banco per un litigio

La conferenza stampa sull'arresto del killer della prostituta

La conferenza stampa sull'arresto del killer della prostituta

Modena, 8 aprile 2019 - È scattato ieri sera alle 20 il fermo per omicidio volontario nei confronti di Leopoldo Scalici, il 40 enne palermitano di Pavullo accusato di aver ammazzato la prostituta nigeriana Benedita Dan, il cui cadavere è stato trovato da un residente, domenica pomeriggio, in zona Albareto, stradello Toni. L’uomo ha confessato l’atroce delitto presentandosi nel pomeriggio alla caserma dei carabinieri di Pavullo.

 

Leopoldo Scalici mentre entra in Procura a Modena Nelle prossime ore, come spiegato dal procuratore Lucia Musti, sarà conferito l’incarico per effettuare l’autopsia sul corpo della vittima e gli accertamenti sul furgone sul quale l’uomo avrebbe prima caricato la lucciola per poi ucciderla colpendola più volte al capo con un oggetto contundente: una morsa da banco. Il movente sarebbe legato ad un presunto litigio avvenuto tra cliente e vittima e relativo alla prestazione sessuale.

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E’ stato un residente della zona, che passeggiava col cane, a vedere in un fossato, rannicchiata, la vittima, seminuda e con alcuni vestiti abbandonati sul corpo esanime. Sul posto è accorsa la polizia: viste le lesioni al capo è apparso subito chiaro agli inquirenti che, in città, era stato commesso l’ennesimo omicidio. Ancora una donna ammazzata. Immediato l’arrivo della scientifica insieme alla mobile e al pm Sighicelli. Pare che Benedita sia stata scaricata in mezzo alla campagna dal suo assassino: non si esclude sia stata uccisa altrove, pare con un grosso attrezzo da lavoro.

Il cadavere, infatti, presentava almeno due colpi alla nuca e il volto sfigurato dalle botte, inflitte con tutta probabilità con la stessa arma. Non solo brutalità ma anche una sorta di odio e crudeltà che l’assassino pare aver riversato sulla vittima forse per un rapporto non consumato.