Modena, 13 gennaio 2025 – "Mi sembra di rivivere l'omicidio di Olga Matei del 2016, che fu uccisa dal compagno a mani nude. La Corte D'Appello di Bologna dimezzò la pena per la famosa 'tempesta emotiva' creata dalla gelosia, che fu considerata come un attenuante rispetto all'omicidio commesso. Speriamo nella Corte d'Appello".
Così Barbara Iannuccelli, legale che assiste i famigliari di Gabriela Trandafir e sua figlia Renata, uccise a fucilate il 13 giugno 2022 a Castelfranco Emilia.
L'avvocata ha usato parole forti nel commentare la sentenza della Corte d'Assise di Modena, che ha condannato a 30 anni e non all'ergastolo, come chiesto dalla pubblica accusa, Salvatore Montefusco, “per comprensibilità umana dei motivi che hanno spinto l'autore a commettere il fatto reato”.
"Siamo increduli: le circostanze attenuanti generiche che sono state ritenute prevalenti sulle aggravanti consisterebbero nella confessione, nella condotta processuale che poi nulla hanno aggiunto sull'accertamento della responsabilità visto che questo è un omicidio effettuato in presenza del figlio minore, un testimone oculare, registrato in diretta dal 112 e ripreso dalle telecamere dell'abitazione. Siamo increduli e speriamo che la Corte D'Appello riporti a quello che è un equilibrio".