VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Omicidio Missere. Nessun cadavere nel luogo segnalato dalla lettera di 3 anni fa

Il mistero sull’uccisione, nel ’45, dello studente di Cavezzo continua. Il prefetto Cantadori: "Nella missiva è stato indicato un capannone. Secondo l’informatore i resti e la Topolino sarbbero lì sotto".

Il mistero sull’uccisione, nel ’45, dello studente di Cavezzo continua. Il prefetto Cantadori: "Nella missiva è stato indicato un capannone. Secondo l’informatore i resti e la Topolino sarbbero lì sotto".

Il mistero sull’uccisione, nel ’45, dello studente di Cavezzo continua. Il prefetto Cantadori: "Nella missiva è stato indicato un capannone. Secondo l’informatore i resti e la Topolino sarbbero lì sotto".

Un mistero lungo una vita: 80 anni e oltre. E’ quello dello studente modello di Cavezzo, Emilio Missere, assassinato nel 1945 quando aveva appena 22 anni. Scrittore, violinista, una laurea in giurisprudenza in tasca ma, prima di tutto, esponente della Dc. Il giovane Missere fu ammazzato da persone che volevano spegnere la sua lotta contro la violenza. Un omicidio politico per il quale furono poi condannati i responsabili. Ma il corpo non fu mai trovato.

Tre anni fa la svolta: una lettera anonima indicava l’esatto punto in cui la salma del ragazzo era stata presumibilmente seppellita. Presumibilmente, appunto, perchè – ecco la novità – gli scavi recentemente disposti dalla procura di Modena sono stati realizzati ma nulla è stato trovato: il terreno non ha restituito, purtroppo, la salma del giovane Missere.

Ora non è chiaro se in quel ‘raggio’ saranno disposte ed effettuate ulteriori ricerche che, comunque, sono state approfondite e nulla è stato tralasciato. Quella segnalazione, però, che indicava addirittura come il corpo del 22enne fosse stato seppellito nei terreni di un’azienda oggi abbandonata – con tanto di numero civico -, all’interno della Fiat Topolino che la vittima utilizzava in quel periodo a nulla ha portato. "Gli scavi sono stati fatti a Disvetro, nei vecchi capannoni – conferma un cittadino ben ‘informato’ sulla vicenda – ma nulla è stato rinvenuto ad oggi". Ma come ci erano arrivati gli inquirenti a quella ‘localizzazione’? Nell’estate del 2022 un misterioso autore aveva inviato una missiva a Roma, al viceprefetto vicario Andrea Cantadori (nella foto grande) nell’ufficio del Commissario straordinario di Governo, che si occupa di persone scomparse. La lettera faceva riferimento al cadavere mai ritrovato di Missere appunto.

"Nella lettera l’anonimo autore indicava il luogo in cui a suo dire era sepolto il giovane Missere – spiega Cantadori, oggi prefetto a La Spezia –Affermava testualmente che la salma del giovane si trovava ancora all’interno della sua Fiat Topolino dell’epoca. Sempre l’autore indicava un capannone abbandonato nei pressi di Cavezzo che all’epoca, nel 1945, aveva il pavimento in terra battuta. Lì Missere sarebbe stato ucciso e sepolto proprio all’interno della sua auto. Negli anni – spiega Cantadori - quel capannone era stato allargato e ricostruito, pavimentato ma secondo l’anonimo il corpo di Missere si trova ancora lì sotto. Oggi quel capannone risulta in disuso. Sulla questione erano state successivamente interessate prefettura e procura di Modena perchè dalla missiva era chiaro che chi scriveva era informato dei fatti e sicuramente quella lettera era arrivata a me proprio perchè, come noto, sono di Cavezzo e quindi ho una buona conoscenza del territorio".

Proprio sotto a quei capannoni, appunto, si sono concentrati gli scavi ma della Topolino e, soprattutto, del corpo del 22enne al momento nessuna traccia. Alla base dell’omicidio, l’attività dello studente – figlio di Ermanno, giudice presso il tribunale di Modena - che aveva ‘infastidito’ estremisti del Comitato locale di Liberazione Nazionale. Missere, Segretario della neo-sezione della Democrazia Cristiana di Medolla quel giorno, per l’esattezza il 13 giugno sulla via San Matteo era stato avvicinato da ex partigiani di Cavezzo e poi ucciso. I giovani, poi condannati per l’omicidio dell’esponente politico gli avevano chiesto un passaggio... quella è stata l’ultima volta in cui Emilio fu visto in vita. La speranza è che il suo corpo possa essere un giorno ritrovato. Le indicazioni del luogo del presunto occultamento di cadavere, tra l’altro, dista poco più di un chilometro da quello che – secondo gli anziani conoscitori della bassa – rappresenta un altro capitolo nero della storia di quei tempi. Infatti in località Disvetro, all’intersezione con via Pioppa (che porta a ponte Pioppa) ci sarebbe quella che in tanti chiamano ancora la "Buca dei bambini" (la "Busa di bamben"). Subito dopo la guerra qui, infatti, furono trovati i corpi di alcuni bambini secondo voci di paese.

"A quei tempi furono fatti scavi perchè un vecchio partigiano dichiarò che erano state seppellite armi nelle botti - raccontano dal paese – ma non sappiamo se i corpi di quei bambini ci fossero davvero e se qualcuno, negli anni, abbia mai ritenuto opportuno riprendere a scavare".