Modena, 27 aprile 2024 – Si è avvicinato lentamente, trascinando la bicicletta e osservando, con gli occhi colmi di lacrime e sofferenza gli abiti intrisi di sangue di suo fratello, rimasti sulla strada e ‘numerati’ a seguito del sopralluogo dei carabinieri sulla scena del crimine. “Non doveva morire così, me lo hanno ammazzato”, ha gridato il fratello di Jaouad, Mohamed, arrivato ieri sul posto.
“Ero in moschea, a Modena, quando mi hanno avvisato che era successo qualcosa di brutto a mio fratello. Mi hanno detto: ’è arrivato in via Casette Zanasi, gli hanno fatto del male’. Mio fratello era stato via, in Marocco, era appena tornato in Italia, da cinque mesi credo – ha spiegato ancora Mohamed – era tornato per i figli, per la famiglia, voleva sistemare le cose. Lo avevo visto in questi giorni, saremmo dovuti andare insieme dall’avvocato: mi aveva chiesto di accompagnarlo. Viveva con me ora e non capisco cosa sia successo – continua – si conoscevano (con i sospettati, ndr), siamo compaesani. Non so perché ce l’avessero con lui, non capisco cosa sia capitato in quella casa – ha sottolineato in lacrime –. Era giovane, forte, muscoloso mio fratello: era bello e bravo, non doveva morire così”.
Ieri, accanto a Mohamed c’era anche la nipotina: "Era simpatico, mi faceva ridere, giocava con me – ha commentato la ragazza in lacrime –. Non riesco a capire come sia possibile che ora non ci sia più".
Sul posto, ieri pomeriggio è arrivata un’altra ambulanza per assistere i parenti della vittima che, comprensibilmente, sono stati colti da malori.
“Si conoscevano tutti qua – hanno sottolineato ancora i parenti della vittima – avranno litigato ma nessuno ce l’aveva con Jaouad: era una brava persona e voleva bene a tutti». ll 37enne aveva dato appuntamento al fratello per le 16 di ieri pomeriggio: è plausibile che la ‘visita’ a quelli che si sono trasformati nei suoi assassini non fosse in programma.
"Forse hanno litigato e poi lui li ha raggiunti per parlare – hanno supposto altri conoscenti della vittima – in quella palazzina non è mai capitato nulla di simile: siamo sconvolti”.
v.r.