VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Omicidio Cioni, la sentenza. Soffocò la moglie malata . Il giudice: "Delitto altruistico"

Il pensionato, 74 anni, è stato condannato a 6 anni e 2 mesi. "Non ce la facevo più a vederla soffrire". I giudici hanno concesso le attenuanti valutando anche il fatto che aveva sempre accudito la donna .

Omicidio Cioni, la sentenza. Soffocò la moglie malata . Il giudice: "Delitto altruistico"

Vivevano l’una per l’altra e da ben 40 anni, in simbiosi come hanno confermato gli amici, i vicini di casa e i parenti che frequentavano la coppia. Gli stessi medici del Policlinico che avevano in cura la donna, avevano confermato attaccamento e dedizione da parte del marito verso la moglie. Eppure, quella notte, aveva afferrato un cuscino col quale l’aveva soffocata nel sonno. Secondo la corte D’Assise, però, si è trattato di un "omicidio altruistico", dove la prima motivazione è la reale sofferenza della vittima. E’ stato condannato ieri a sei anni e due mesi di carcere il 74enne Franco Cioni, il pensionato che nell’aprile del 2021 a Vignola uccise, soffocandola con un cuscino la moglie Laura Amidei, 68 anni, da anni malata oncologica.

"Non ce la facevo più a vederla soffrire", aveva confessato in lacrime ai carabinieri intervenuti sul posto dopo che lo stesso Cioni aveva dato l’allarme, confessando l’omicidio. Ieri la corte ha appunto deciso per una condanna ‘lieve’ per il pensionato, accogliendo di fatto la tesi della difesa. La stessa pubblica accusa aveva sottolineato come l’imputato avesse agito per porre fine alla sofferenza della moglie. La corte ha così concesso le attenuanti generiche all’anziano imputato tra cui, come spiega il legale, l’avvocato Simone Bonfante, circostanze e motivi di particolare valore morale: cosiddetto ‘omicidio altruistico’.

"Sono state concesse poiché i giudici hanno riconosciuto che il mio assistito avrebbe agito con la finalità di far smettere di soffrire la moglie – spiega l’avvocato – valutando anche le condotte che ha tenuto: aveva sempre accudito amorevolmente la moglie; per questo motivo la Corte d’Assise ha tenuto in considerazione le ‘sfumature’ di un caso che è piuttosto toccante. Parliamo di un comportamento vietato dalla legge, certo ma quanto accaduto desta interesse nell’opinione pubblica e ha tenuto impegnati anche i giudici popolari. Teniamo presente che parliamo di reato punito con l’ergastolo – continua Bonfante – e una condanna a sei anni e due mesi per la difesa sono un buon risultato. Sono state riconosciute ben tre attenuanti, poi leggeremo le motivazioni – tra novanta giorni - e valuteremo se fare o meno appello. La prima – precisa il legale – è il risarcimento del danno alla sorella della vittima. La seconda riguarda, appunto, circostanze e motivi di particolare valore morale, cosiddetto ‘omicidio altruistico’ e circostanze attenuanti generiche alla luce del suo comportamento antecedente i fatti: aveva a cuore la salute della moglie, la accudiva a casa, in ospedale ma anche successivo. Il mio cliente ha subito confessato e collaborato, senza nascondere nulla di quanto accaduto".

Cioni e Amidei erano sposati dagli anni settanta: non avevano figli e avevano sempre vissuto in simbiosi, come confermato nel corso del processo dai diversi testimoni sentiti in aula. Eppure quella notte, alle 4.30 del 14 aprile il pensionato aveva deciso di uccidere la donna che per lungo tempo aveva amato e protetto. Perchè? Perchè Laura combatteva contro una malattia subdola e letale dal 2016. Era uscita da qualche giorno dall’ospedale e i medici avevano confermato che le condizioni erano disperate. Nel corso del dibattimento gli stessi sanitari hanno dichiarato che la donna poteva morire da un momento all’altro. Dopo un altro, l’ennesimo giorno di dolore e sofferenza da parte della 68enne Cioni aveva così afferrato un cuscino e l’aveva soffocata nel sonno, mentre dormiva accanto a lui nel letto. Ieri, alla fine, la condanna che ha tenuto conto di quel lato ‘umano’ in un gesto certo disumano ma che ha fatto emergere una condizione di estrema sofferenza.