REDAZIONE MODENA

Omicidio a Modena, il killer: "A mio figlio ho urlato: vattene o sparo anche a te"

Salvatore Montefusco ha ripercorso la mattina del duplice omicidio e confermato la confessione. L’avvocato: “Attacco di ira funesta non premeditata“

Modena, 16 giuugno 2022 - Ha risposto alle domande e ribadito le proprie responsabilità, Salvatore Montefusco, il 69enne finito in manette per il duplice omicidio, pluriaggravato, della moglie Gabriela Trandafir, 47 anni, e della figlia di lei, Renata, di 22, avvenuto nella loro a casa a Castelfranco Emilia (foto).

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Il gip modenese Eleonora Pirillo ha convalidato l'arresto dell'uomo, dispondendo per lui la custodia cautelare in carcere; il pm Francesca Graziano aveva chiesto la convalida, mentre l’avvocato difensore, Marco Rossi, i domiciliari a casa di una delle tre figlie dell’uomo. Durante l’udienza al Sant’Anna, Montefusco ha confermato quando già riferito nei giorni scorsi, parlando anche di presunte vessazioni che avrebbe subito dalle due donne nel corso dell’ultimo anno. "Quello del mio assistito – spiega l’avvocato Rossi – ritengo sia stato un attacco di ira funesta. Secondo me non era premeditato. Oggi ha raccontato come lunedì, quando si è svegliato alle quattro del mattino, abbia fatto le stesse cose che fa da quando ha finito la quinta elementare, ovvero andare a lavorare. Dalle sue affermazioni – continua l’avvocato – sta emergendo un’ira funesta incontrollabile”.

Come spiega ancora il legale, Montefusco ha parlato anche dell’arma utilizzata, la cui provenienza è da chiarire: “Ha detto di aver rinvenuto il fucile circa un anno fa all’interno di scatoloni che non aveva messo lui. Non ha dato responsabilità su chi ha messo gli scatoloni e ha dichiarato che era a conoscenza anche sua moglie dell’esistenza del fucile anche del luogo dove lo aveva messo”. Infine la conferma della presenza in casa del figlio minore della coppia, durante l’omicidio: “Quando ha continuato il suo gesto omicida – prosegue il legale - se l’è trovato tutto d’un tratto davanti a sua madre. Dichiara, Monutefusco, che la madre si sarebbe riparata dietro al figlio e lui era talmente tanto arrabbiato che per non sparargli ha rivolto il fucile verso l’alto e poi ha dichiarato di aver detto al figlio di andarsene, ‘altrimenti uccido anche te’, e il ragazzo è scappato”.

L’avvocato Rossi non esclude di richiedere per il suo assistito una perizia di natura psichiatrica.