Rimini, 4 dicembre 2024 – “Quella notte ci siamo salutati con un ciao ciao. Poi le ho chiesto un passaggio a casa e lei ha accettato. Mi ha chiesto di trascorrere tempo con lei perché non voleva tornare a casa. (…). È arrivata un’auto dall’altra parte, sembrava ci arrivasse addosso e mi ha chiesto di scendere dall’auto. Dove sono stato? Ho dormito vicino ad un garage sotto la pioggia”.
Udienza chiave oggi per il delicato processo contro Mohamed Gaaloul, tunisino 31enne e unico imputato per l’omicidio di Alice Neri, la giovane mamma di Ravarino. Dalle 10 di questa mattina Gaaloul ha rilasciato dichiarazioni spontanee in aula, raccontando la sua verità circa quella notte: il 17 novembre del 2022 quando Alice Neri fu accoltellata a morte nelle campagne di fossa di concordia.
Gaaloul ha iniziato a raccontare inizialmente il proprio rapporto con l’amica che proprio quella notte contatto per chiedergli un passaggio. La stessa che è stata sentita in qualità di teste dell’acccusa nella precedente udienza che si è svolta a porte chiuse.
Incalzato dal presidente della corte Ester Russo Gaaloul - con l’aiuto di una interprete - ha ripercorso quindi le fasi di quella notte. Dall’incontro con la vittima al giorno successivo, quando - secondo lo stesso - dopo aver trascorso la notte in campagna, raggiunge l’abitazione dei cugini. In aula sono presenti il fratello e la mamma di Alice Neri oltre a Luciano Garofano, ex comandante dei ris di Parma e nel Pool di consulenti delle parti civili.