Modena, 23 novembre 2022 - "Siamo spezzati. Il dolore è atroce. Adesso devo cercare in tutti i modi di proteggere mia figlia, la mia piccola, da questa tragedia immensa". Nicholas Negrini, è un uomo distrutto che non nasconde la sua sofferenza: con la morte di Alice Neri (il cui corpo è stato trovato carbonizzato all’interno della sua automobile a Pozza di Concordia, venerdì sera) ha perso la sua adorata moglie e la madre della loro bellissima bambina di appena quattro anni. Dilaniato tra la tragicità della scomparsa di Alice e la preoccupazione verso la bimba, Nicholas ribadisce più volte: "Ho solo bisogno di sapere cos’è successo a mia moglie quella notte e di proteggere la nostra bambina che sente la mancanza della mamma. Sto cercando assieme ai miei di tamponare questa voragine".
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E difende pienamente la moglie: "Non accetto che di Alice venga tratteggiato un ritratto diverso dalla realtà solo perché giovedì sera era a fare un aperitivo con un collega di lavoro. Io conosco mia moglie". Alle spalle del giovane marito e padre c’è una solida famiglia che lo sta sostenendo e supportando nello stare vicino alla piccola che sicuramente gli avrà rivolto delle domande su dove è la mamma e sul fatto che non ci sia più con loro. Sono ore pesanti, terribili per Nicholas e la famiglia di Alice. L’uomo è stato indagato dalla Procura per omicidio volontario, come atto dovuto.
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Ha visto l’ultima volta sua moglie nel tardo pomeriggio di giovedì, quando la 32enne è rientrata nella loro casa a Rami di Ravarino, dopo aver finito il lavoro. Ha salutato Nicholas dicendogli che sarebbe andata a prendere un aperitivo con un collega di lavoro. "Quel giovedì, dopo che mia moglie è uscita – ricorda il marito – sono stato tutta la sera con mia figlia, l’ho addormentata nel suo lettino e mi sono addormentato con lei. Avrei voluto aspettare Alice sveglio, ma sono crollato per la stanchezza".
"Quel giovedì sera – prosegue la mamma Patrizia – mia figlia non è scappata, è soltanto uscita e anzi mi ricordo le sue parole: ‘Non ho tanta voglia di uscire, ma è da tanto che l’ho promesso’. Era vestita come era andata al lavoro, per lei era solo un aperitivo con un collega. Alle sei del venerdì la sveglia è suonata e mio genero, non vedendola in casa, ha iniziato a cercarla, anche sul posto di lavoro, dove gli hanno detto che non si era presentata né aveva avvisato: così si è recato subito dai carabinieri".
Quello stesso giorno, nel pomeriggio, il fratello Andrea è andato alla ricerca della sorella, in collegamento telefonico con Nicholas: "Mia sorella e mio cognato avevano volontariamente condiviso una app che consente la geolocalizzazione del reciproco cellulare. Perché loro erano così, trasparenti: Nicholas conosceva tutte le password di Alice e viceversa. Mediante questa applicazione, siamo riusciti a risalire agli ultimi spostamenti di mia sorella: sono andato a Concordia con mia moglie e l’ho cercata ovunque, arrivando anche al bar dove era stata la sera prima, mentre Nicholas mi ‘guidava’ da casa, dove era rimasto con la mia nipotina. Una terza persona? Ormai tutto può essere, ma io so chi era mia sorella, una moglie e una mamma".