REDAZIONE MODENA

Omicidio Alice Neri, nei filmati del bar le ultime ore della mamma morta carbonizzata

Il titolare dello Smart Cafè di Concordia: "Insieme a un amico, erano tranquilli"

Modena, 21 novembre 2022 - "E’ rimasta tutta la sera seduta a un tavolo esterno di fianco all’ingresso insieme a un uomo, coetaneo. Sono stati ripresi continuamente dalla telecamera (del bar, ndr) e ho già fornito le registrazioni ai carabinieri. Sono arrivati alle 20 e se ne sono andati alle 2. In queste sei ore erano tranquillissimi: scherzavano e ‘bisticciavano’ su chi dei due dovesse pagare il conto". Alice Neri, la giovane mamma 32enne di Ravarino il cui corpo, venerdì sera, è stato trovato carbonizzato nel baule della sua stessa auto a Concordia, 24 ore prima era viva e stava bene.

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Alice Neri e il marito
Alice Neri e il marito

La conferma arriva da Stefano, titolare dello Smart Cafè di Concordia che proprio giovedì sera, ovvero quando Nicholas Negrini, il marito della vittima, ne ha denunciato la scomparsa, ha aperto le porte del locale ad Alice e ad un 30enne che l’ha raggiunta poco dopo. Intanto, per permettere agli inquirenti di svolgere le indagini a 360 gradi e alle persone eventualmente coinvolte nella vicenda di difendersi, sia il marito che l’amico della donna sono stati iscritti nella lista degli indagati.

Il fascicolo sarebbe stato aperto in procura con l’ipotesi di reato di omicidio volontario e distruzione di cadavere. I carabinieri, a capo dell’attività investigativa, stanno in queste ore raccogliendo testimonianze e vagliando i filmati delle telecamere al fine di ricostruire le ultime ore della giovane mamma ma, soprattutto, capire se qualcuno ne abbia provocato la morte e in modo così atroce.

"Lei è arrivata al bar giovedì intorno alle 19.40. Quando le ho servito il primo spritz Alice era al telefono e ha detto al suo interlocutore: ’ti sto aspettando, stai arrivando?’ Poi un uomo l’ha raggiunta. Hanno trascorso la serata, sempre seduti nello stesso posto, fino alle 2 di notte. I clienti ideali" continua il barista, che specifica di non aver notato nessun tipo di effusioni tra loro. "Si sono seduti fuori e hanno bevuto in sei ore qualche spritz – aggiunge – ma erano tranquillissimi. Non ho visto come siano arrivati; presumo che l’uomo l’abbia raggiunta in auto. Un fulmine a ciel sereno venire a sapere della morte: erano stati due clienti ideali. A mezzanotte e mezza sono uscito e ho detto a loro e ad altri ragazzi di pagarmi per poi chiudermi dentro e fare le pulizie. Scherzando hanno iniziato a ‘litigare’ per chi avrebbe pagato il conto. Lui aveva un accento marcatamente sardo".

Dalle parole del barista emerge dunque, con chiarezza, che Alice Neri, almeno fino alle 2 del mattino, era viva e sorridente. Resta il buco delle ore successive: il suo corpo è stato ritrovato bruciato alle 21 di venerdì. Pare che la sua Ford fosse stata ‘immortalata’ dalle telecamere poco prima a Concordia. Segno che lei o qualcun altro doveva trovarsi al volante per poi condurre la vettura nel luogo isolato e poco conosciuto della bassa. Nelle prossime ore la Procura incaricherà i periti per effettuare l’esame autoptico sulla salma. Intanto sabato sono scattate le perquisizioni sia nella casa dove la donna viveva col marito, a Rami di Ravarino, sia nell’abitazione dell’amico indagato, a San Possidonio. Al momento, non ci sarebbero elementi a conferma di quello che potrebbe essere l’ennesimo terribile femminicidio. Tra le ipotesi investigative, fino a qualche ora fa, restava in piedi anche quella, infatti, del drammatico gesto volontario.