
La sindaca di Bomporto Tania Meschiari insieme a Giovanni Cuocci
Il sogno della cooperativa sociale "La Lanterna di Diogene" di Solara di Bomporto allarga i suoi orizzonti. Accanto alle tradizionali attività di fattoria e osteria, da ieri ha inaugurato alla presenza della sindaca di Bomporto, Tania Meschiari, e dell’assessora di Modena, Francesca Maletti, anche una attività di accoglienza per quanti desiderano immergersi in un’oasi di tranquillità, nel cuore della campagna emiliana, sott’argine al fiume Panaro. La nuova Locanda dispone di due accoglienti camere matrimoniali al piano superiore perfette per chi desidera prolungare il piacere di una cena in osteria o semplicemente godere di un soggiorno rilassante lontano dal caos cittadino.
"Questa iniziativa – ha spiegato la sindaca Meschiari – è in linea con i bisogni del territorio, dove si registra una capacità ricettiva inferiore alle necessità. La Lanterna di Diogene ci dimostra, giorno dopo giorno, che un altro modo di fare economia, società, vita, è possibile. E noi, come istituzioni, abbiamo il dovere di sostenere queste realtà che seminano futuro. A nome dell’amministrazione comunale e dell’Unione del Sorbara, diciamo grazie a Giovanni che ha creduto in questo progetto, e lo ha reso possibile con il lavoro, con l’impegno, con il cuore".
"In realtà le stanze – spiega Giovanni Cuocci, storico promotore del progetto, rivolto alla integrazione tra persone normodotate e persone svantaggiate – sarebbero tre, ma una è usata dai dipendenti che si fermano il fine settimana, nei giorni di apertura dell’osteria. Nell’ottica della Locanda ci sarà chi prepara la colazione, chi farà i letti, chi le pulizie e tutti insieme dandoci una mano riusciremo a mantenere anche questa attività".
Cammino ne è stato compiuto tanto da quando nel 2003 Giovanni e 3 amici con differenti patologie hanno costituito, grazie anche all’aiuto di decine di soci e sostenitori, la cooperativa e la fattoria con allevamento di animali (galline, maiali, pecore, capre) e la coltivazione di ortaggi e alberi da frutta, oltre a un vigneto di trebbiano per la produzione di aceto balsamico tradizionale di Modena. E poi nel 2006 ha inaugurato l’Osteria dove tutto quello che ci dà la terra viene trasformato in piatti da offrire ai clienti.
Oggi La Lanterna di Diogene conta 8 dipendenti, tra cui 3 adulti con problematiche patologiche e, soprattutto, gestisce quello che è più conosciuto come il laboratorio socio-occupazionale, frequentato da 16 persone inviate dai servizi sociali dei comuni limitrofi. "La cosa importante – conclude Cuocci – è che ognuno dà il proprio contributo e tutti sono utilissimi per far sì che all’interno dell’Osteria ci sia un tortellone ben fatto e con ingredienti genuini".