Modena, 20 novembre 2022 - E’ sotto choc Patrizia Montorsi, la mamma di Alice Neri, trovata morta carbonizzata nella sua auto a Concordia, dopo che i familiari ne avevano denunciato la scomparsa da Ravarino meno di 48 ore prima: "Come volete che stia? Mia figlia è morta carbonizzata in una macchina. lo posso pregare anche per due anni di fila ma mia figlia non tornerà più. Questo è un dato di fatto, del resto non me ne frega niente. – dice, senza aggrapparsi alle speranze visto che solo l’esame del Dna potrà dire con certezza se il corpo ritrovato sia davvero di Alice – Da essere sparita a trovarla carbonizzata in macchina c’è molta differenza, non sappiamo cosa sia successo, non sappiamo nulla".
Alice Neri, la mamma: "Era felice e realizzata, ditemi chi l’ha uccisa" - Omicidio Alice Neri, nei filmati del bar le ultime ore della mamma morta carbonizzata
Il fratello di Alice era davanti alla caserma dei carabinieri quando è arrivata l’auto bruciata: "Non l’ho riconosciuta come la macchina di mia sorella, era rimasto solo il telaio", ha detto sperando ancora che l’incendio non fosse legato alla scomparsa della 32enne.Un luogo, zona Valdisole a Fossa di Concordia, lontano oltre una ventina di chilometri dalla casa in cui la donna abitava col marito a Ravarino. Era un posto che lei conosceva? come è finita lì?
Sconcertati i residenti della popolosa frazione di Fossa soprattutto quelli residenti nelle vicinanze del rogo. "Alle venti e trenta ho sentito le sirene transitare davanti a casa mia – ricorda Annalisa Curtarelli – mai pensavo a una cosa del genere. Con le amiche spesso camminiamo in quella zona. Adesso staremo alla larga da quel luogo". "Mi capita spesso di camminare con il cane in quel tratto di campagna che – chiarisce Mariacristina Italia – ho sempre reputata tranquilla e senza pericoli. La cosa, in famiglia, ci ha lasciato stupiti ma ormai, episodi del genere, possono succedere dovunque, stavolta qui a Fossa". " Erano circa le ventuno e stavo andando da un amico – riferisce Francesco Michelini – a un certo punto, percorrendo la via Martiri, ho visto sfrecciare i carabinieri e imboccare, a tutta velocità, la via Valdisole. Ho appreso, come tanti, la notizia solo sabato mattina restando perplesso e sconvolto per la scelta di quel luogo, poco distante da casa mia, per mettere in atto un crudele crimine". "L’8 di agosto ho fatto presente – esterna deciso Federico Riccò, locatario del terreno – a tutte le autorità che li c’è una situazione anomala. Avevo segnalato una vettura abbandonata e incendiata, poco lontana da quella data alle fiamme venerdì sera. Da allora non è stato fatto niente – precisa Federico – anzi, il degrado è aumentato. Un mese fa, nel punto in cui è stata incendiato il veicolo, ho sorpreso una squadra di ragazzi che smontavano pezzo per pezzo una automobile. Il giorno dopo la vettura era sparita e, al suo posto, ho ritrovato decine di bottiglie di birra. Sempre lì, una attività chiusa, ha scaricato quintali di materiale. A causa dell’incuria si ha la sensazione che quel tratto di strada non appartenga più a nessuno. Poche settimane fa ho parcheggiato la mia auto nel posto del rogo e sono andato al lavoro sul campo, al rientro l’ho trovatadepredata di tutti gli altri arnesi. Certamente chi ha appiccato l’incendio doveva conoscere bene la zona".