MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Nomadi in concerto al Teatro del Popolo di Concordia: inizia il live tour 2024/2025

I Nomadi aprono il loro nuovo tour al Teatro del Popolo di Concordia, ripercorrendo 60 anni di musica con sorprese.

I Nomadi in una foto di Sergio Grandi. Carletti è il primo a sinistra

I Nomadi in una foto di Sergio Grandi. Carletti è il primo a sinistra

Hanno scelto il Teatro del Popolo di Concordia per la ‘data zero’ del loro nuovo live tour 2024/2025: l’appuntamento è per domani sera alle 21 con i Nomadi in concerto. La band, fondata da Beppe Carletti e da Augusto Daolio, e considerata la più longeva in Italia, lo scorso anno ha festeggiato 60 anni in musica. In questi anni ha percorso 2.000.000 di chilometri (50 volte il giro del mondo, più di 2 viaggi di andata e ritorno dalla Luna) e tenuto 7.500 concerti.

I Nomadi sono Beppe Carletti (tastiere, fisarmonica e cori - dal 1963), Cico Falzone (chitarre e cori - dal 1990), Massimo Vecchi (basso, voce - dal 1998), Sergio Reggioli (violino, voce - dal 1998), Yuri Cilloni (voce - dal 2017), Domenico Inguaggiato (batteria - dal 2023). L’evento musicale è promosso dal Comune e da Ater Fondazione.

Carletti, come è nata la scelta di ‘partire’ con il tour dal Teatro di Concordia? "È un teatro molto bello, con un palco grande. Poi mi piaceva tornare a Concordia: a metà degli anni Sessanta suonavo al ‘La Lucciola’, una sala da ballo, erano gli albori dei gruppi".

Cosa proporrete al concerto? "Siamo sempre noi: la scaletta dei brani di questo live tour ripercorrerà l’intero repertorio, proponendo sia i successi più popolari che i nuovi, e non mancheranno alcune inaspettate interpretazioni e sorprese per il pubblico, ma senza stravolgere mai la nostra anima".

Perché avete scelto il nome ‘Nomadi’? "Al tempo, agli inizi degli anni Sessanta, andavano molto i nomi francesi, inglesi. Avevamo letto di un gruppo di Ischia, ‘Nomadi’, che si era appena sciolto e il suono ci piaceva: un nome italiano facile da pronunciare e ricordare".

Nomadi ‘con radici’ però… "Esatto, perché torniamo sempre: anche Concordia è una piccola radice. Inoltre, in passato tornavamo sempre a casa a dormire dopo i concerti, era una nostra consuetudine".

Quanto siete legati alla vostra ‘emilianità’? "Moltissimo: ne siamo orgogliosi. Io sono nato e vivo in Emilia, che è sempre stata la patria delle balere, della musica, si pensi a quanti cantanti emiliani ci sono, da Dalla a Morandi, a Zucchero, Guccini, Ligabue".

Lo scorso anno è uscito il vostro ultimo album, ‘Cartoline da qui’ e anche il cofanetto ‘È stato veramente bellissimo!’, di Warner Music. Che caratteristiche hanno questi brani? "‘Cartoline da qui’ è stata scritta per noi da Ligabue. Ci sono pezzi inediti che proponiamo durante i nostri concerti, però, come detto, sempre in coerenza con il nostro stile. Non si può fare un ‘Dio è morto 2’, ma egualmente cercare di esprimere qualcosa di non banale, cantando quella che è la vita".